Match review, Inter - Lazio 1 - 0

MILANO - Quanti gesti tecnici ci sono all'interno di una partita? Corse, scivolate, tiri e salti, tuffi e cross. Il sale del calcio, è ovvio. Inter-Lazio è stata la fotografia perfetta di 97' di calcio ad alta intensità. Con all'interno degli autentici capolavori nerazzurri, con dei protagonisti assoluti. Sia chiaro: quella contro la Lazio è stata una vittoria (la quinta consecutiva in campionato su cinque incontri, con 10 gol all'attivo e solo uno subito) più che mai della squadra. Che ha lottato, con grinta, su ogni pallone, sapendo soffrire e ripartire, fino alla gestione finale (i nerazzurri hanno chiuso con il 65% di possesso palla!). Ma ci sono delle prestazioni individuali che non possono passare inosservate. Vanno esaltate.

Iniziamo da Samir Handanovic. Alla sua trecentesima presenza con la maglia dell'Inter (raggiunto Julio Cesar) ha saputo disputare un match perfetto, con un primo tempo da urlo nel quale ha compiuto quattro interventi prodigiosi su Correa (due volte), Caicedo e Bastos. Gesti tecnici straordinari, resi quasi semplici agli occhi di chi guarda. Handanovic non solo ha conservato la porta immacolata, ma ha anche fatto partire sempre l'azione nerazzurra con il 100% di palloni giocati e consegnati ai compagni. Una prova da leader vero.

Poi ci sono Marcelo Brozovic e Nicolò Barella. Si sono completati a vicenda, trovando soprattutto nella ripresa l'alchimia perfetta per spezzare le trame della Lazio e per verticalizzare gli attacchi nerazzurri. Il croato ha giocato la solita mole di palloni, 88, la metà dei quali nel centrocampo della Lazio. Ma soprattutto ha guadagnato ben 9 possessi, con 4 intercetti e 4 contrasti. Una prova da combattente eguagliata da quella, generosissima ed esaltante, di Barella. L'ex centrocampista del Cagliari, che contro il Milan aveva servito a Lukaku l'assist per il 2-0, ha dominato in particolare nella ripresa. La sua corsa contro tutti e tutto non gli ha negato la precisione nei passaggi (85% completati). Ma i dati della sua ricerca nella riconquista del pallone sono quelli che più entusiasmano: 14 duelli totali e 8 possessi guadagnati. Folate che sono in grado di dare fiato, coraggio ed entusiasmo a tutta la squadra. Inutile sottolineare che Brozovic e Barella siano stati i due calciatori che hanno corso di più: 13,4 km il primo, 12,8 km il secondo.

Per la terza volta nella sua storia l'Inter vince così tutte le prime cinque gare stagionali in Serie A (precedentemente nel 1966/67 e nel 2015/16). La firma è quella di Danilo D'Ambrosio, su assist di Biraghi (tornato a vestire nerazzurro dopo quasi 9 anni). D'Ambrosio, dopo i primi sette gol segnati in Serie A con l'Inter su sviluppi di corner, ha realizzato tutti gli ultimi tre su azione. Per fotografare la prestazione di D'Ambrosio basta affiancare i dati statistici del suo match con quelli di Jony, esterno della Lazio che affrontava sulla fascia: 50 passaggi contro 21, 93% di passaggi riusciti nella metà campo avversaria contro il 68%, 7 palloni recuperati contro 1.

Infine una menzione, obbligatoria, per Stefan De Vrij: insuperabile (oltre il 70% dei duelli vinti), precisissimo (97% di passaggi completati), determinante nel finale con un paio di chiusure da campione e in generale fondamentale per il gioco nerazzurro nell'impostazione da dietro e nella capacità di tenere più alto il baricentro della squadra (55,08 m).

Una vittoria di squadra, dunque, esaltata dalle prove dei singoli e resa concreta da un collettivo unito verso un unico obiettivo. Così si continua a correre, verso le nuove sfide. Sabato, alle 18 a Genova, c'è la Sampdoria: vietato fermarsi!