Inter Campus Bosnia Erzegovina, tra presente e passato



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4 ott 2019

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Se i segni del conflitto sono ancora visibili, in campo si è tutti insieme con la maglia nerazzurra


Domanovici - Da 7 anni siamo a Domanovici, in Erzegovina, vicino al confine con la Croazia, ad una trentina di chilometri da Mostar, la città del ponte che la guerra del 1992 ha diviso in Est e Ovest.

Oggi assistiamo al susseguirsi degli allenamenti tenuti dai nostri mister Davide Lubes e Silvio Guareschi insieme ai quattro Mister locali, Josip, Goran, Zlatko e Ivan. In campo si alternano un centinaio di bambini, la maggior parte frequenta le scuole divise “Two schools under one roof” (retaggio della guerra e della divisione), in prevalenza di origine croata e di fede cattolica, che giocano insieme alle minoranze bosniaco-musulmane e serbo-ortodosse. A bordo campo, grazie a Faris, il nostro interprete, possiamo fare amicizia con i genitori dei bambini che ci raccontano le loro storie, spesso molto difficili. Arman, padre di due bambini bosniaco-musulmani del progetto abitava con la sua famiglia a Mostar quando è scoppiata la guerra e ricorda l'assedio alla città, tuttora visibile su molti edifici.

Inter Campus con il progetto di Domanovici ha come obiettivo l’utilizzo del calcio per gettare semi di amicizia e convivenza pacifica, in una dinamica orientata al dialogo.


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