Inter - Bologna 1 - 2, match review



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6 lug 2020

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L'analisi della sconfitta nerazzurra a San Siro


Nel match review nerazzurro potete trovare, il giorno dopo ogni partita dell'Inter, un'analisi tattico-statistica della sfida oltre agli highlights del match. Per riceverlo, basta registrarsi su inter.it. Guarda gli highlights di Inter-Bologna 1-2 in fondo all'articolo.

Dividere la partita in due, spaccata da un rigore sbagliato. Sarebbe questa la soluzione più semplice per raccontare Inter-Bologna e una sconfitta dolorosa e inattesa. E dal punto di vista dell'inerzia del match, dell'inversione di rotta di una ruota nerazzurra che sembrava girare spedita verso i tre punti, ecco, sì, quello è stato il momento che ha acceso nella testa dei giocatori del Bologna l'idea che no, ribaltare l'1-0 non era idea peregrina e impossibile. Peccato, un vero peccato. Perché l'Inter era scesa in campo con piglio deciso, idee di gioco chiare, con tutti i presupposti per condurre in porto il match.

Lo stesso Antonio Conte ha rimarcato la delusione per una sfida che sembrava in pugno ed è sfuggita di mano all'improvviso, con la squadra inizialmente anche in superiorità numerica. Il dominio dell'Inter era arrivato grazie ad un possesso solido, ad una costruzione dal basso capace di attirare il Bologna, condotta principalmente da de Vrij, capace di chiudere il match con 50 passaggi riusciti su 54. Poi i cambi di gioco, fondamentali per disequilibrare la linea difensiva dei rossoblù, con Young vivace e trovato con costanza. L'inglese ha propiziato il gol del vantaggio, ha sfiorato il raddoppio, ha giocato con piglio, tecnica e classe nel duello con Tomyasu. Esterni e attaccanti, gli elementi più coinvolti nella manovra offensiva.

Nella costruzione del gioco nerazzurra contro il Bologna è tornato il piede di Brozovic, dopo l'infortunio. Il croato non aveva, per forza di cose, la condizione migliore: non è stato il nerazzurro che ha percorso più chilometri (è stato D'Ambrosio, 11 km) né quello che ha catalizzato di più il gioco (Candreva, con 64 palloni giocati).

Gli attaccanti nerazzurri hanno lavorato in maniera profonda e coordinata, aprendo varchi, dialogando e mettendo in grande crisi la retroguardia del Bologna. Per 60' Lukaku e Lautaro hanno costruito tanto, con i loro movimenti. Prendiamo Lautaro, sul quale pesa il rigore sbagliato: 8 duelli, 7 tiri, coinvolto e sollecitato con costanza. Anche da Lukaku, letale sottoporta (20 gol in Serie A), altruista nel creare occasioni (3), generoso nei duelli (11).

Poi è emerso il Bologna, da sabbie mobili che sembravano aver inghiottito la squadra ospite. Solo 4 conclusioni nel primo tempo (una con prodigio di Handanovic), ben 9 nella ripresa, con il portiere nerazzurro impegnato anche nel finale a bloccare gli attacchi rossoblù. Finalizzati da due ragazzi del Gambia, entrambi di nome Musa. Il possesso di palla del Bologna nella ripresa è stato addirittura di molto inferiore a quello del primo tempo (dal 44% al 32%) ma le ripartenze e gli scambi in velocità hanno saputo far male alla difesa nerazzurra. E così, dopo i due punti sfumati con il Sassuolo, ecco questi tre che svaniscono. Serve una ripartenza, da subito, di gruppo.


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