Inter - Torino 4 - 2, match review



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23 nov 2020

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Glig highlights e l'analisi del match vinto dai nerazzurri


Chiudere il primo tempo senza tiri nello specchio della porta degli avversari, a San Siro. Non uno score lusinghiero per l'Inter, consapevole di essere andata al riposo non solo sotto di un gol, ma anche di aver espresso un calcio non all'altezza del piano partita, delle aspettative. Lo hanno analizzato bene sia il mister che gli stessi protagonisti: sono mancate cattiveria, pressione e furore, nei primi 45 minuti, anzi, nei primi 62. Perché il Torino si è trovato avanti 2-0 a San Siro disputando una partita seria, accorta ma intelligente. Non travolgente, ma diligente, capace di colpire nei punti deboli, di ripartire. E, soprattutto, di vincere più duelli.

Dettagli non da poco, cancellati dall'ondata nerazzurra scatenata dal raddoppio granata. Come se il gol di Ansaldi avesse aggiunto una sola ma decisiva goccia per far straripare la diga interista. Una piena, vera e propria. In quattro giri di orologio l'Inter ha trovato due gol, ne ha sfiorato un altro, ha raddrizzato la partita e ha preparato la strada per vincerla. Come è poi è successo nel finale, un 4-2 che esalta un altro score inusuale ma egualmente sorprendente: quattro tiri nello specchio della porta per l'Inter in 97 minuti, 4 gol.

Difficoltà nella traduzione del gioco in azioni offensive, poca fortuna con gli inserimenti dei centrocampisti - Vidal schierato trequartista - fasce che per una volta hanno creato poco, anche se Hakimi è andato in crescendo, chiudendo il match con 7 cross. La manovra nerazzurra ha avuto in Bastoni il più assiduo costruttore (78 passaggi, ben 75 riusciti), ma non solo: nonostante le tre partite intere disputate con la nazionale azzurra, il centrale è stato il quarto interista per km percorsi (10,5), dietro a Barella (12,2), Hakimi e Vidal.

Con l'acqua alla gola, e dopo aver patito nei duelli (il Torino chiude il match con 59 duelli vinti contro i 54 nerazzurri), l'Inter ha ritrovato ferocia e cattiveria in un lampo. L'azione dell'1-2 coinvolge Vidal, Lukaku e Sanchez. Proprio il cileno trova gol e assist nel giro di quattro minuti: quattro occasioni create per Alexis, che riscatta così l'errore che innesca il vantaggio granata.

Poi c'è Lukaku, ovviamente, alfiere di un attacco che è già a quota 20 gol in Serie A (era dalla stagione 1997/98 che l’Inter non segnava almeno 20 gol nelle prime otto partite di Serie A): la traversa sul primo gol, le reti del pareggio e del sorpasso (rigore pesante e glaciale), l'assist per Lautaro. Solamente Lewandowski (38), Ronaldo (33), Haaland (31) hanno segnato piú di Lukaku (28) in tutte le competizioni tra i giocatori dei top-5 campionati europei da inizio 2020 ad oggi. Numeri pesanti per il centravanti, capace appunto anche di sfornare l'assist per Lautaro, entrato col giusto piglio.

Ribaltando il match - era dal derby di febbraio contro il Milan che l'Inter non vinceva un match di Serie A dopo essere stata in svantaggio di due gol - i nerazzurri si confermano come la squadra che ha recuperato piú punti da situazione di svantaggio in questa Serie A (7).


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