Torino - Inter 1 - 2, match review



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15 mar 2021

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Gli highlights e l'analisi della vittoria nerazzurra sul campo dei Granata


Servono colpi speciali, ad effetto, a volte, per risolvere le partite. Quella con il Torino era la classica partita-trappola: chiusa, complicata, senza sbocchi, non nervosa ma piatta. Quando Alexis Sanchez ha disegnato la traiettoria dell'assist per Lautaro ed è maturato il colpo di testa dell'argentino, ecco che sono sbocciati i tre punti. E la vittoria.

Partita difficile, come detto. C'è un dato dal quale partire: due delle cinque gare in questa Serie A in cui l’Inter ha chiuso il primo tempo senza tirare nello specchio sono state contro il Torino. All'andata nerazzurri sotto 0-2, poi vittoriosi per 4-2. Ora allo Stadio Grande Torino una vittoria arrivata con due guizzi nella ripresa, ma complicata, per nulla scontata.

Il primo tiro nello specchio della porta del Torino effettuato dall'Inter è arrivato al minuto 62: il rigore di Lukaku. Gol. Significativo per raccontare l'andamento del match. I nerazzurri sempre a caccia dell'azione giusta, il Torino bravo a compattarsi, a non concedere spazi in campo aperto. La squadra di Nicola guardinga, il giusto: linea bassa per non concedere metri e spazio a Lukaku, risucchiato sulla linea della difesa. 

Per lunghi tratti del match l'unico sbocco per l'Inter sono state le fasce, con Hakimi e Perisic. I nerazzurri hanno chiuso con con 20 cross su azione, più del doppio di quelli del Torino. Perisic a sinistra (fino al cambio con Young), Hakimi con il supporto di Barella a destra. Mole di gioco, sbocco sugli esterni ma... poche chance per il gol.

L'ingresso di Eriksen prima e di Sanchez poi hanno cambiato il paradigma del match: giocatori bravi tra le linee, palla al piede e fronte alla porta avversaria. Palloni verticali, da quei piedi. Come quello per l'attivazione di Lukaku in occasione del rigore "preso" da Lautaro. O il pallone di Alexis per il meraviglioso colpo di testa di Lautaro.

La partita complicata per l'Inter si evince da un dato clamoroso: 13 conclusioni dei nerazzurri e solo 3 nello specchio. Quali sono i 3 tiri tra i pali difesi da Sirigu? Il rigore di Lukaku, il destro di Hakimi parato di piede dall'estremo difensore granata e il pallone infilato di testa da Lautaro. Per il resto il match è stato un lungo studio degli spazi. Torino pronto a chiuderli, un 3-5-2 per annichilire quello nerazzurro.

Come ha spiegato anche Bastoni al termine del match, l'Inter si aspettava esattamente questo atteggiamento da parte del Torino. E allora la partita è stata preparata con un grande apporto dei difensori - che nelle ultime uscite si era ridotta - e una rotazione dei centrocampisti che ha permesso superiorità numeriche causate appunto dall'avanzata dei difensori, bravi a giocare di squadra con esterni e mezzali di parte.

Bastoni è stato il giocatore più incisivo del match: 92 passaggi riusciti su 105, in una partita nella quale ha collezionato 9 possessi guadagnati. Un muro difensivo (4 respinte) capace però di innescare spesso l'azione. Per lunghi tratti l'Inter ha condotto - e infatti ha chiuso con quasi il 70% di possesso palla (68,5%). Però il Torino si è adottato: la difesa con la linea bassa e molto fisica e aggressiva soprattutto sul Lukaku ha limitato il gioco diretto sulle punte, convogliando il gioco nerazzurro sulle fasce.

I gol nerazzurri sono però arrivati nella ripresa e in maniera differente. Il primo è scaturito da una giocata di prima e verticale di Eriksen, sulla quale Lukaku ha lottato sul pallone attivando Lautaro - il migliore - steso da Izzo. Il raddoppio è stato pesantissimo, perché arrivato all'85' dopo il pareggio del Torino. Cross dalla destra di Sanchez, appena entrato e subito incisivo. Per Lautaro un movimento da centravanti navigato: corsa in diagonale, sterzata, stacco e colpo di testa nell'angolo.

Un colpo da campione, in una partita difficile. Barella ha macinato i soliti chilometri con grande qualità, giostrando sul centro-destra con Hakimi. Bastoni e Skriniar hanno percorso più di 11 km, sintomo di una partecipazione importantissima nella costruzione del gioco. Ma nella top-5 dei giocatori dell'Inter per distanza percorsa c'è anche Lautaro, generosissimo e intelligente nella ricerca degli spazi. Non è mancato in fase calda: rigore procurato, gol di testa e 4 tiri totali. Il più elettrico.

Grazie alla sua verve e alla precisione di Lukaku, sempre a segno dal dischetto, per l'Inter è arrivata l'ottava vittoria consecutiva. Vincere anche senza essere brillanti: questa è la vera forza!

TORINO (3-5-2): 39 Sirigu; 5 Izzo, 4 Lyanco, 3 Bremer; 27 Vojvoda (10 Gojak 89'), 8 Baselli (77 Linetty 49'), 38 Mandragora, 7 Lukic, 29 Murru  (15 Ansaldi 67'); 24 Verdi (11 Zaza 67'), 19 Sanabria (9 Belotti 89').A disposizione: 18 Ujkani, 32 Milinkovic-Savic, 13 Rodriguez, 26 Bonazzoli, 45 Ferigra, 99 Buongiorno.Allenatore: Davide Nicola.

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 95 Bastoni; 2 Hakimi (36 Darmian 89'), 23 Barella, 77 Brozovic (7 Sanchez 81'), 5 Gagliardini (24 Eriksen 56'), 14 Perisic (15 Young 56'); 9 Lukaku, 10 Lautaro (8 Vecino 89').A disposizione: 27 Padelli, 97 Radu, 11 Kolarov, 12 Sensi, 13 Ranocchia, 33 D'Ambrosio, 99 Pinamonti.Allenatore: Cristian Stellini.

Marcatori: 62' Lukaku I) su rig., 70' Sanabria (T), 85' Lautaro (I)Ammoniti: Gagliardini (I)Recupero: 1' - 3'.

Arbitro: Valeri.Assistenti: Ranghetti, Lo Cicero.Quarto Uomo: Di Martino.VAR: FabbriAssistente VAR: Mondin.


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