Sampdoria - Inter 1 - 3, match review



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29 set 2019

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Vittoria per 3-1 al 'Ferraris' nonostante l'inferiorità numerica per 45 minuti


GENOVA - Sei partite, sei vittorie. Statistiche e numeri che, spesso, lasciano il tempo che trovano. Però l'Inter di questo inizio di campionato eguaglia l'avvio di stagione 1966/1967, con un filotto netto, pieno. La vittoria al 'Ferraris' ha protagonisti, sfaccettature ed episodi che dipingono alla perfezione il momento di squadra dei nerazzurri: compatti, indomiti, feroci, letali e concentrati. Nemmeno l'inferiorità numerica nei secondi 45' ha negati all'Inter di andare a pungere in avanti in diverse situazioni, fino a trovare il gol del 3-1.

Deviazioni nerazzurre ci danno una vittoria pesantissima. Deviazioni, appunto. Quella di Sanchez, involontaria, sul tiro di Sensi, a cui viene assegnato il gol. Impatto devastante quello del centrocampista: tre gol e due assist in sei match, qualità e sostanza, concretezza e capacità di essere sempre nel vivo dell'azione. La sua connection, questa volta, è stata con Alexis Sanchez. Prima da titolare per il cileno, espulso a inizio ripresa, ma elettrico e letale nel primo tempo. La prima deviazione, il gol da rapace dell'area, una costante vivacità a tutta velocità (sprint massimo a 31,5 km/h). 

L'Inter ha dovuto disputare un match a due facce. Un primo tempo dominato: 10 tiri in porta, 65% di possesso, 10 cross, un baricentro alto e una riconquista altissima che ha permesso di realizzare i due gol. Un secondo tempo con una linea più bassa per via dell'inferiorità numerica, un'uscita di palla diversa e una ricerca della prima punta per far salire la squadra. Eppure nei secondi 45' sono arrivati comunque cinque tiri da dentro l'area della Sampdoria, un gol, tre corner e, soprattutto, 32 duelli vinti contro i 29 dei blucerchiati. Il chiaro segnale di una voglia di non mollare, di tenere la gara sui binari nerazzurri. 

Andando nel dettaglio, ci accorgiamo che dei 13 gol arrivati in queste sei giornate, ben sette portano la firma di centrocampisti. Un'evidenza di come il gioco sia quanto mai corale. Gagliardini, poi, ha un conto aperto col Ferraris: terzo gol a Marassi sugli otto segnati in Serie A. La sua rete è stata ispirata da una giocata illuminante di Marcelo Brozovic. Il centrocampista croato ha predicato in mezzo al campo, inventando passaggi e sbagliando, come sempre, pochissimo: 76 passaggi completato, 33 dei quali nella metà campo avversaria, abbinati ai soliti, infiniti, chilometri percorsi (13!).

Conte ha saputo rinvigorire la squadra, rimasta in dieci, con cambi accorti e di sostanza. Lukaku ha lavorato per tenere alto il pallone, D'Ambrosio e Barella hanno ridato fiato e coperture. Prendere il gol dell'1-2 a pochi minuti dall'espulsione di Sanchez e trovare, in 10, il gol del 3-1 è stata la dimostrazione di carattere, forza e volontà migliore per preparare al meglio i prossimi giorni di lavoro. Quelli che porteranno alla trasferta di Champions League contro il Barcellona. Avanti così, #ForzaInter!


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