Genoa - Inter 0 - 2, match review



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25 ott 2020
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Highlights e analisi tattico-statistica della vittoria nerazzurra al Ferraris


Sterzate. A volte servono: per evitare gli ostacoli, per percorrere curve a gomito, per imboccare vie impreviste. Genoa-Inter è stata una lunga marcia in una strada a senso unico: nerazzurri in quarta marcia, dritti verso la meta, apparentemente irraggiungibile non tanto per la difficoltà del percorso, quanto per la monotonia del viaggio. Il Genoa aveva appeso un cartello: divieto di passaggio. Allora è arrivato Nicolò Barella, ha iniettato il turbo, ha fatto scoccare la scintilla. I cavalli di potenza li ha scaricati, come spesso accade, Romelu Lukaku. E la sterzata è stata dolce, verso la meta prefissata: i tre punti.

Difficile descrivere un primo tempo senza tiri nello specchio della porta, da entrambe le parti. Più facile invece raccontare un match comandato, letteralmente, da una squadra, dall'inizio alla fine. Il Genoa non ha mai centrato la porta di Handanovic, ma di più: ha calciato solo una volta in porta in oltre 90 minuti, con Pandev, dalla distanza, un tiro fiacco finito a lato. Vero che l'Inter nel primo tempo non ha messo in moto Perin, ma solo grazie a un salvataggio da eroe di Bani. La squadra di Conte ha chiuso con statistiche che disegnano alla perfezione la prestazione: 14 conclusioni, 21 cross, 61% di possesso palla,653 passaggi a 429, 9 angoli a 1. C'è stata una sola squadra in campo.

Il Genoa ha difeso in maniera compatta e ordinata. Nel primo tempo, ma anche nella ripresa, ha dato dimostrazione di grande attenzione, capacità di soffocare le linee di passaggio, abilità nell'aggressione. Tutto questo senza palla, avendo lasciato il pallino del gioco in mano nerazzurra.  Marcelo Brozovic è tornato a dettare tempi e ritmi: 110 passaggi (tantissimi!), 92 riusciti, ben 72 nella metà campo rossoblù. Ma non solo: tanti coinvolti nella costruzione, come Ranocchia (91 passaggi riusciti su 94). E poi Bastoni, Vidal, D'Ambrosio e Eriksen. Ognuno ha messo il piede nella costruzione di geometrie pulite e pensate, che hanno avuto però bisogno della scintilla per essere tradotte in risultato.

E allora Barella, entrato da poco, è stato il fuoco che ha innescato la miccia di Romelu Lukaku, spietato e potentissimo, decisivo come sempre. Quinto gol in cinque partite, quinta rete segnata al Genoa in tre incontri. Da quando é arrivato in Italia (2019/20)., Romelu Lukaku è il calciatore straniero che ha segnato piú reti in Serie A escludendo i calci di rigore: 22.

Il gol, premio giusto e minimo per questa Inter padrona del campo in ogni situazione, ha permesso alla squadra di Conte di gestire i minuti finali con ancora più sicurezza. La rete di D'Ambrosio ha messo il timbro su una prestazione di una solidità da applausi. Il difensore nerazzurro é l'unico giocatore dell'Inter ad aver segnato almeno 2 gol in ognuno degli ultimi 6 campionati di Serie A. La sua rete, inoltre, aiuta - con un dato statistico - a descrivere la Inter di questo inizio di stagione: nel nuovo millennio solo un’altra volta oltre ad oggi l’Inter aveva segnato almeno 13 gol nelle prime cinque partite giocate in campionato (15 nel 2013/14).

Nel concludere l'analisi di questa vittoria non si può non sottolineare la prestazione di Andrea Ranocchia, alla sua prima presenza stagionale: non solo una partecipazione importante nella costruzione del gioco, ma anche una dominanza assoluta in fase difensiva, con 13 possessi guadagnati, più di chiunque altro.


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