Benevento - Inter 2 - 5, match review



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1 ott 2020

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Gli highlights e l'analisi tattico-statistica del match


BENEVENTO - Nell'analizzare una vittoria in trasferta per 5-2 balzano subito all'occhio diverse situazioni: la capacità di andare in gol, la quantità di occasioni create, le reti subite, le chance concesse agli avversari. Ci sono queste cose ma anche tante altre nella seconda vittoria in campionato dell'Inter, che torna da Benevento con altri tre punti, la doppietta di Lukaku, i gol di Gagliardini e Lautaro e il primo sigillo in nerazzurro di Hakimi.

L'approccio alla partita ha funzionato alla perfezione, a differenza dell'avvio con la Fiorentina: 28 secondi per trovare il gol, su uno schema di gioco che ha messo in difficoltà il Benevento. La ricerca dei cambi di gioco, traiettorie che hanno tagliato il campo per liberare corridoi sui lati deboli della difesa dei padroni di casa. Hakimi ha saputo dialogare, fin da subito, con i compagni, trovando sponde sapienti in Alexis - come sempre ispirato - ma anche in Young, che ha sfornato due assist, uno proprio per il marocchino.

Fasce che si sono parlate, favorendo le reti di Lukaku e Gagliardini. Il 'rimorchio' o il tocco nell'area piccola sono solo il tocco finale di una costruzione architettata e riuscita, giocate proposte ad altissima velocità e con un alto tasso di qualità. Tempi precisi, ritmi giusti, automatismi che si affinano anche per i nuovi arrivati. In campo, dal primo minuto, Kolarov (già titolare alla prima), Vidal e Hakimi (entrambi alla prima da titolari).

In un match che per forza di cose esalta i nomi finiti sul tabellino - e dei quali evidenzieremo i numeri positivi - si trovano spunti di riflessione importanti anche su altri giocatori, indice di un match profondo (sebbene imperfetto per via delle due reti subite) e giocato con grande concentrazione da tutti. Emergono i dati di Skriniar: 98 palloni giocati con il 95% di precisione, 10,8 km percorsi (più di tutti i nerazzurri); di Sensi, 8 possessi guadagnati; di Sanchez: 14 duelli totali, 3 tiri, 1 assist, 1 passaggio che ha preceduto l'assist.

Hakimi, ovviamente, ha catalizzato gioco, attenzione e statistiche esaltanti: un assist (il secondo consecutivo), un gol, un passaggio prima dell'assist, 3 occasioni create, 4 cross su azione, 5 possessi guadagnati. L'esterno marocchino ha anche stampato il picco di velocità più alto tra tutti i 32 che sono scesi in campo: 33,49 km/h, più di 2 km/h in più di qualsiasi altro giocatore. Una freccia!

Il Benevento non è rimasto a guardare: a fronte delle 18 conclusioni nerazzurre la squadra di Inzaghi ha concluso ben 11 volte, 9 volte all'interno dell'area di rigore. Il tutto sfruttando essenzialmente ripartenze in campo aperto, dal momento che l'Inter ha avuto un possesso palla del 66% con 676 passaggi a 329 (con il 91% di precisione).

Nell'esaltare i soliti due gol di Lukaku, impossibile non sottolineare la prova di Gagliardini: un gol, una traversa, 42 passaggi nella metà campo avversaria indice di una grande voglia e capacità di inserimento, e una grande lucidità con il 94% di passaggi completati.


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