10 - INTER XMAS ADVENT CALENDAR: PEPPINO PRISCO

«I tifosi interisti non si preoccupino: dopo tanti anni in questa società, posso affermare che la Serie B non è nel nostro codice genetico».

Oggi avrebbe compiuto 98 anni. E siamo sicuri che, con un match così importante alle porte, avrebbe sicuramente tirato fuori una perla delle sue. Una battuta fulminante, il modo migliore per stemperare la tensione, per caricare l'ambiente, per mettere tutti di buonumore. 

Era un alpino, un avvocato, ma soprattutto un interista. Peppino Prisco, avvocato, dirigente sportivo e vicepresidente dell'Inter dal 1963 al 2001. Trasversale, nonostante un interismo radicale: le sue battute taglienti non risparmiavano nessuno, tantomeno i più accesi rivali dell'Inter. Eppure a tutti, sempre, strappava un sorriso sincero.

Portava dentro di sé i segni della Campagna di Russia, era un principe del foro. Rivoluzionò la giustizia sportiva riuscendo a ribaltare il verdetto del campo dopo la famosa lattina che colpì Boninsegna in Borussia Moenchengladbach-Inter. La sua intelligenza era pari alla sua passione per l'Inter. Di Giacinto Facchetti, bandiera nerazzurra, era solito ricordare un episodio: "Fece un gol al Napoli in mezzo alla nebbia e venne a cercarmi a bordo campo per abbracciarmi. Ci mise tre minuti per trovarmi". Tra le altre sue massime famose: "A Milano ci sono due squadre: l'Inter e la primavera dell'Inter".

Ci lasciò il 12 dicembre 2001, due giorni dopo aver compiuto 80 anni. Fece in tempo a vedere tornare a segnare Ronaldo, in gol a Brescia nel 3-1 con la firma anche di Vieri. Vieri e Ronaldo, fu una gioia particolare per Peppino che ripeteva sempre: "Di Ronaldo ho una foto sulla scrivania, accanto a quella di Meazza. Prima c'era in mezzo quella dei miei genitori, ma l'ho tolta, sperando che capissero…".