Moratti 80: gli auguri e l'intervista all'ex presidente
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— 16 mag 2025In occasione dei suoi 80 anni, l'ex Presidente nerazzurro riceve gli auguri da parte del Club e dei tifosi e si racconta in una lunga intervista
80 anni segnati da uno straordinario interismo. Massimo Moratti insieme alla sua famiglia ha legato per sempre il suo nome alla storia del Club nerazzurro grazie ad una assoluta dedizione e ad un amore incondizionato. Nato a Bosco Chiesanuova il 16 maggio 1945, è stato Presidente dell’Inter dal 1995 al 2004 e dal 2006 al 2013, nonché Presidente onorario fino al 2014 e durante la sua gestione, il Club ha conquistato 16 trofei. La sua è una storia che tocca generazioni di interisti e appassionati di calcio, ricca di emozioni, grandissimi campioni e successi. Un viaggio incredibile celebrato con un riconoscimento speciale nel 2018, quando la famiglia Moratti ha fatto il suo ingresso nella Hall of Fame nerazzurra. Oggi, in occasione dei suoi 80 anni, Massimo Moratti riceve gli auguri più affettuosi da parte del Club nerazzurro e di tutti i tifosi interisti e si racconta in una lunga intervista:
“L'Inter è stata una cosa bellissima. Per me è stata una grande responsabilità, senza dubbio, per il senso del dovere nei confronti di questo Club e della sua tradizione, anche per il fatto che papà fosse stato un Presidente di successo dell'Inter. Soprattutto però è stata una felicità, il piacere di poter trattare tutti i giorni qualcosa che amavo. Ringrazio il cielo, è stato un privilegio”
“Quando ho acquistato l'Inter nel 1995 per me è stato un piacere poter tornare a respirare questo tipo di ambiente, con la sua tensione e la passione, non solo mia ma anche di chi mi circondava. Mi ha dato tutto ciò che mi aspettavo. Ci sono state difficoltà: pensandoci ora a volta mi meraviglio di come abbia fatto a tenere duro, ma in quel periodo pensavo sempre che alla fine sarebbe successo qualcosa di buono”
“Il giocatore che ho amato di più e che ho imitato di più è Mario Corso, come mio padre. Ci sono quattro giocatori che hanno segnato la storia dell'Inter, che sono stati tutti un po' particolati: Lennart Skoglund, Mario Corso, Evaristo Beccalossi e Alvaro Recoba. Per me loro quattro rappresentano il sogno realizzato di una persona che ama il calcio: questi sono i quattro a cui sono calcisticamente affezionato. Non voglio sceglierne solo uno dei miei: sono affezionato ad ognuno, perché tutti si sono sempre comportati benissimo con me, carinissimi e affettuosi. Molto più che giocatori, sono stati degli amici apprensivi: una volta ho provato la pressione negli spogliatoi, mi è rimasto in mente quanto fossero spaventati per me e quanto ci tenessero ”
“L'Inter è una dimensione di vita: in questa squadra c'è qualcosa di diverso. Per me l'Inter è stata una scelta: non è capitata per caso. Per me è grandissimo senso del dovere e rispetto però rimane una cosa bellissima, è stato un piacere. È un amore, da vivere nel bene o nel male, ma sempre con l'idea di essere innamorato. Non so cosa sono stato io per l'Inter: certamente ho cercato di fare ciò che pensavo fosse giusto per l'Inter, può darsi che abbia sbagliato parecchie volte”