Inter Campus nella Terra Santa

Gerusalemme è il centro del mondo per tutti i popoli, religioni e culture. Da queste radici uniche provengono i bimbi Inter Campus del nucleo di Abu Tor: ebrei e musulmani, ed ora anche qualche cristiano, i cui genitori e nonni hanno incrociato anni di cambiamenti geopolitici, conflitti intensi, ma anche incontri e coesistenza per provare a costruire un futuro migliore insieme.

Gli allenamenti ad Abu Tor originano da queste fondamenta, laddove la lingua è doppia, si lavora in campo sull’area sociale della personalità dei bambini. I percorsi di Resilienza si fondono in un unico cammino che origina anche dalla sofferenza e dalla paura, ma che trova nel gioco la traiettoria per sopravvivere e sviluppare un senso di collettività che lo sport stimola come nessun’altra attività.

La consegna delle maglie nerazzurre ai bimbi, in una gelida giornata di fine febbraio, scandisce questi sentimenti. Poi il campo e gli esercizi, gli allenamenti inclusivi pensati per fortificare il “NOI” e limitare il “LORO”. Appena fuori i genitori assistono contenti, poco lontano il richiamo della preghiera serale dalle moschee e la vigilia di Shabbat del giovedì sera introducono al venerdì in cui le proprie tradizioni saranno rispettate in famiglia. Ma al campo con la stessa maglia tutto si fonde e rimane insieme.