Una notte da Inter: i momenti più belli della sfida col Bayern

Quando i decibel non bastano a raccontare un'atmosfera, quando nemmeno il vento, la pioggia, niente può fermare la passione della gente, la voglia della squadra. Inter-Bayern Monaco ha visto 75.625 persone assistere a un match memorabile: un sold out (secondo miglior incasso della storia del Club) che ha contribuito a rendere ancora più epica l'atmosfera, unita appunto a un meteo da film. Tutto ha contribuito al passaggio del turno dell'Inter di Inzaghi, che dopo l'1-2 di Monaco ha saputo gestire i momenti della partita, non soccombere dopo il vantaggio ospite, anzi: ha ribaltato il match segnando due gol in tre minuti, durante i quali lo stadio è letteralmente impazzito, tra gioia, canti, grinta. Il 2-2 e la sofferenza finale si sono sciolte prima con la parata di Sommer, accolta come un gol: è strano sentire l'esultanza di tutto lo stadio, come per un gol, ma per una parata. E poi il tiro alto di Coman, con i tre fischi dell'arbitro sommersi dai cori infiniti dello stadio, cantanti anche dai calciatori sul terreno di gioco.

MEAZZA NERAZZURRO

San Siro tutto nerazzurro: 75.625 spettatori, il secondo incasso di sempre della storia del Club. Si è vestito a festa il Meazza, con le bandierine nerazzurre che hanno accolto l'ingresso in campo delle squadre. Un'atmosfera spettacolare, condita dal vento che ha soffiato per tutto il match - influenzando anche il gioco, con il pallone che spesso ha percorso strane traiettorie - e dalla pioggia fine.

LAUTARO 150 E LA BALAUSTRA

Una frazione di secondo per capire e colpire. Elettrico come la sua gente, Lautaro Martinez da vero capitano al minuto 58' pareggia i conti, dopo la rete di Kane. È un lampo, sul corner battuto dalla sinistra da Dimarco. Il pallone resta in area, Kimmich non lo allontana. Dopo un attimo, Lautaro ha già scavalcato i cartelloni pubblicitari, è già issato sulla vetrata, urla senza requie con i tifosi. È un'immagine già vista, è quella della semifinale di Champions League contro il Milan. È Lautaro, classico, trascinatore. Un gol che è una scarica di energia e che diventa anche importante per le statistiche: è il numero 150 con la maglia dell'Inter (qui l'approfondimento).

SAN SIRO TRASCINA: PAVARD SEGNA

Delirio totale a San Siro. Dal gol di Lautaro in poi, si entra direttamente nell'epica. Finirà nelle pagine di storia del Meazza l'intervallo di tempo tra il pareggio e il vantaggio nerazzurro. Un momento difficile da raccontare, in cui tutto lo stadio, in piedi, urla a squarciagola spingendo la squadra. E il calcio della squadra di Inzaghi acquisisce un plus di energia. In un attimo, il Bayern è alle corde. Darmian va a un passo dal gol, dopo una super azione. Dier salva alla disperata sulla linea. Corner, lo batte Calhanoglu: Pavard svetta e segna. Esplosione di gioia. Il suo primo gol con la maglia dell'Inter arriva proprio contro la sua ex squadra, mentre tutto San Siro è in piedi e canta "Giro l'Italia per te".

IL FINALE DI GARA

Il gol di Dier di testa al minuto 75 apre un nuovo capitolo di questa partita durissima. Le sostituzioni danno nuove energie, il Bayern prova l'assalto. Ci sono tanti momenti in questo pezzo di Inter-Bayern che sembrano sospesi, momenti che non passano. I palloni nell'area nerazzurra, le mani di Sommer a negare il gol, le ribattute, le chiusure, i tiri sballati, il portiere ospite che sale sui calci piazzati. È l'abbraccio tra il nostro portiere e Francesco Acerbi a certificare la chiusura del match, dopo il tiro alto di Coman, ultimo brivido prima di scatenare la felicità.

La gente non lascia San Siro, resta sugli spalti a cantare: minuti dopo il fischio finale San Siro è ancora pieno. Non piove più, il vento però continua a soffiare su una notte tutta nerazzurra.