Il premio BUU di FC Internazionale Milano ad Astutillo Malgioglio



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12 mag 2019

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Lunedì sera durante la cerimonia della Hall of Fame verrà consegnato il riconoscimento all'ex portiere nerazzurro


MILANO - Aveva scelto di parare. I palloni, ovviamente. Ma anche i pregiudizi, le ingiustizie. Astutillo Malgioglio non avrebbe la minima esitazione: alla domanda su quale sia stata la parata più bella della sua carriera risponderà sempre raccontando il suo impegno per i più deboli, gli indifesi, gli emarginati. Ed è bello e significativo che l'ex portiere abbia percorso un tratto della sua vita calcistica con i nostri colori, quelli dell'Inter. Naturale, quindi, che a lui vada la prima edizione del Premio BUU - Brothers Universally United, istituito da FC Internazionale Milano e che verrà consegnato al termine della cerimonia della Hall of Fame 2019 (che vedrà l'ingresso di quattro leggende nella HoF nerazzurra), nel prepartita di Inter-Chievo, lunedì sera allo stadio 'Meazza'.

Un premio che va a sottolineare ed evidenziare i valori della campagna BUU, nata con l'intento di mettere un segno chiaro, netto e distintivo, contro ogni forma di razzismo e discriminazione. Una presa di posizione in linea con i valori di FC Internazionale Milano, fin dalla sua fondazione. "Fratelli del Mondo", sin dal 1908. I valori di  inclusività, di fratellanza, di unità. Quelli attorno ai quali da sempre ruota la vita di Astutillo Malgioglio. Fin da quando, a 19 anni, visitò per la prima volta un centro di riabilitazione per ragazzi con disabilità. Una scelta complicata, quella di Malgioglio, in un mondo, del calcio ma in generale, che spesso va troppo veloce lasciando indietro i più deboli. Astutillo, invece, ha fatto la scelta inversa. Il calcio come strumento per finanziare la sua opera, preziosissima e portata avanti con una dedizione infinita: quella di accudire e di aiutare a tempo pieno i più deboli, gli indifesi, quei ragazzi in difficoltà così bisognosi.

Una scelta che ha causato parecchi problemi ad Astutillo, nella sua carriera. La percezione di molti è che badasse più alla sua opera sociale che non al calcio. Come se fosse una colpa. All'Inter, dove ha giocato dal 1986 al 1991 vincendo lo Scudetto dei Record (1989), Malgioglio trovò dei compagni splendidi. Jurgen Klinsmann un giorno lo accompagnò a Piacenza, dove Malgioglio aveva aperto la sua associazione, ERA77, e la sua palestra per la riabilitazione dei ragazzi con disabilità. Il tedesco, al termine di quel pomeriggio, col groppo in gola, staccò un maxi-assegno a favore dell'associazione. 

La figura di Malgioglio meritava un riconoscimento speciale. Il suo insegnamento, la capacità di spendersi in maniera sincera e silenziosa per chi soffre, si sposano in tutto e per tutto con i valori nei quali si riconosce il nostro Club. Ed è per questo che, con grande orgoglio, FC Internazionale Milano ha deciso di insignire l'ex portiere del premio BUU - Brothers Universally United. 


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