L'Inter non sfonda, Juventus in finale di Coppa Italia



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9 feb 2021

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Allo Stadium finisce 0-0, bianconeri avanti grazie all'1-2 di San Siro


TORINO - La montagna da scalare era alta e impervia. E il rammarico corre indietro, a quelle due reti concesse a San Siro che, alla fine dei conti, pesano in maniera indelebile sull'esito del cammino nerazzurro in Coppa Italia. 0-0 a Torino, in finale va la Juventus in virtù dell'1-2 di Milano. Non è bastata la fiera e continua pressione della squadra di Conte, capace di produrre la bellezza di 21 conclusioni. Sono mancate precisione e forse un pizzico di cattiveria in alcune situazioni. Di contro la Juve si è difesa in maniera ordinata, ha gestito il pallone per larghi tratti nel primo tempo, poi ha abbassato inevitabilmente la linea provando a sfogare qualche contropiede. Tante chance, per l'Inter, ma è mancata la fiammata che accendesse del tutto il match.

Vincere con due gol di scarto, o segnarne almeno tre. L'Inter inizia il match allo Stadium con un imperativo categorico preciso, impegnativo e per nulla scontato, che però non deve diventare un'arma a doppio taglio. 90 minuti davanti, una partita da aggredire ma non da farla trasformare in un'inseguimento spietato fino dal primo giro di orologio. Il 3-5-2 di Conte ritrova Hakimi e Lukaku, squalificati all'andata, e vede Eriksen in mediana con Barella e Brozovic. La Juve tiene palla, lo fa con grande continuità, arrivando a metà del primo tempo con quasi il 70% di possesso. Ma non produce occasioni in avanti, la squadra di Pirlo, preoccupata piuttosto di marcare a uomo Brozovic con Kulusevski, per bloccare la principale fonte di gioco nerazzurra.

L'Inter però ha altre armi e le mette in moto, soprattutto sulla destra dove Hakimi mette in scena un vero e proprio show atletico-calcistico, con una serie di discese travolgenti che mandano in tilt Alex Sandro (ammonito). Incontenibile, il marocchino, che serve a Lautaro la prima palla gol del match al 9': l'argentino carica il destro ma colpisce la gamba di Bernardeschi.

Il primo squillo dell'Inter resta lì, solitario, fino alla metà del primo tempo, quando suona vera e vigorosa la campana della carica nerazzurra. In venti minuti l'Inter mette letteralmente a ferro e fuoco l'area bianconera, con una serie di occasioni che non trovano, sfortunatamente, la rete. Barella e Hakimi volano nella metà campo della Juve e trovano combinazioni pericolose, spesso rimpallate sul più bello. Al 26' Lukaku, su una punizione tagliata di Eriksen, non trova la deviazione di petto-pancia a pochi passi dalla porta. Arrivano in serie, le chance: sinistro di Eriksen ribattuto, poi destro a botta sicura svirgolato da Lautaro.

Nove conclusioni verso la porta di Buffon nel primo tempo, una sola arrivata nello specchio, ben quattro respinte. La Juve si protegge e solo nel finale mette la testa fuori, con Ronaldo murato miracolosamente da de Vrij e poi contenuto da Handanovic. 45' che aprono le porte a una ripresa che, a questo punto sì, mette fretta all'Inter nella ricerca del gol.

Ha meno carica rispetto al primo tempo l'offensiva nerazzurra, con la Juve ordinata nelle sue due linee che arginano bene i centravanti nerazzurri, imbrigliati da De Ligt e Demiral. È ancora Hakimi lo sfogo naturale sul quale appoggiarsi, ma il suo sinistro che aveva lucidato contro la Roma non ripete il prodigio sul palo lontano. Se c'è un peccato nella ripresa nerazzurra è quello di non aver capitalizzato il ricorrente errore della Juventus in fase di impostazione: in più di un'occasione, sulla costruzione della difesa con Bentancur, la pressione nerazzurra e gli errori di misura bianconeri regalano la parvenza di chance per il gol che però non si concretizzano.

La squadra di Pirlo lavora sulle ripartenze, con Cuadrado, Kulusevski e Ronaldo che si distendono in più di un'occasione. Proprio il portoghese costringe, per due volte, Handanovic all'intervento decisivo, con due parate che tengono il match sullo 0-0 e danno all'Inter l'opportunità di produrre il massimo sforzo in fase offensiva. Conte cambia, passando a quattro in difesa con Kolarov che diventa un fattore, catalizzando sulla sinistra tanti palloni, tra lanci e conclusioni dalla distanza.

Anche Sensi partecipa al tentativo finale dei nerazzurri di chiudere la Juve nella propria area: missione compiuta, ma che non regala soddisfazioni, tra mischie, tiri deviati e sporcati e conclusioni poco precise. Neppure i quattro minuti di recupero servono all'Inter per sfondare il muro bianconero. Finisce 0-0 con la Juventus che si qualifica per la finale di Coppa Italia.

IL TABELLINO: JUVENTUS-INTER 0-0

JUVENTUS (4-4-1-1): 77 Buffon; 13 Danilo, 28 Demiral, 4 De Ligt, 12 Alex Sandro; 16 Cuadrado (3 Chiellini 82'), 30 Bentancur, 25 Rabiot, 33 Bernardeschi; 44 Kulusevski; 7 C. Ronaldo.A disposizione: 1 Szczesny, 31 Pinsoglio, 9 Morata, 14 McKennie, 19 Bonucci, 22 Chiesa, 36 Di Pardo, 37 Dragusin, 38 Frabotta, 51 PeetersAllenatore: Andrea Pirlo.

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 95 Bastoni (11 Kolarov 65'); 2 Hakimi, 23 Barella, 77 Brozovic, 24 Eriksen (12 Sensi 65'), 36 Darmian (14 Perisic 58'); 9 Lukaku, 10 Lautaro.A disposizione: 27 Padelli, 97 Radu, 5 Gagliardini, 8 Vecino, 13 Ranocchia, 15 Young, 33 D'Ambrosio, 99 Pinamonti.Allenatore: Antonio Conte.

Ammoniti: Darmian (I), Alex Sandro (J), Perisic (I), Brozovic (I)Recupero: 0' - 4'.

Arbitro: Mariani.Assistenti: Bindoni, Paganessi.Quarto Uomo: Chiffi.VAR: Valeri.Assistente VAR: Giallatini.


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