Spettacolo Inter, la Coppa Italia è nerazzurra: 4 - 2 alla Juve!



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11 mag 2022

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All'Olimpico la squadra di Inzaghi vince l'ottava coppa della propria storia ai supplementari dopo una grandissima partita. Decisivo Perisic!


ROMA - Non finisce mai, Inter-Juventus. Non finisce mai, l'amore per il nerazzurro. Non finisce mai questa notte di primavera, in una Roma bella e benedetta, in un Olimpico che è tutto interista, che canta, batte le mani, grida. La Coppa Italia è dell'Inter. Ed è una coppa bella perché tanto voluta, bella perché meritata, bella perché arriva ai supplementari, come la Supercoppa di gennaio. E straordinaria perché arriva ancora contro la Juventus, l'avversaria di mille sfide. Alla fine vince l'Inter perché la squadra di Inzaghi è unica nell'uscire dalle difficoltà. A trascinare e farsi trascinare. Il gol di Barella in apertura aveva indicato la via. Poi due minuti incredibili, nel secondo tempo, avevano ribaltato del tutto il match, con la Juventus avanti. L'Inter non ha mollato. Ha lottato, ha trovato il 2-2 con il rigore di Calhanoglu. Poi, nei supplementari, ha dato i due colpi del K.O.. Ad assestarli, Ivan Perisic, l'uomo del destino. Prima un rigore perfetto, poi un sinistro fulminante, per il 4-2 finale. Un tripudio, con Samir Handanovic che alza la Coppa Italia. L'ottava della storia nerazzurra, la prima dal 2011.

Dettagli. Nel calcio, si sa, fanno la differenza, sempre. Studiarli, curarli. E' quello per cui si lavora, allenamento dopo allenamento. In una finale, in una finale che è anche un Derby d'Italia, questi dettagli contano il doppio. 68mila tifosi, un Olimpico per metà nerazzurro, un'atmosfera unica. Quella di una finale. Inter a caccia dell'ottava Coppa Italia, 11 anni dopo l'ultimo trionfo nella competizione, contro il Palermo. Di fronte una Juventus già affrontata tre volte in stagione, Supercoppa compresa.

C'è tutto: la voglia di portare a casa un trofeo prestigiosissimo e quella della rivincita. La carica nel dimostrare il predominio stagionale e la volontà di vincere una sfida mai banale. Curare i dettagli significa anche partire forte. E' quello che fa l'Inter di Inzaghi, schierata con D'Ambrosio in difesa, Darmian largo a destra e Dzeko in attacco con Lautaro. C'è da correre forte, fin da subito. Lo fanno, i nerazzurri, galvanizzati da un tifo speciale.

Pronti, via, qualche giro di lancetta e Inter avanti. Il gol è un capolavoro, fa impazzire il popolo interista accorso in massa nella Capitale. L'opera, nella città delle meraviglie, è di Nicolò Barella: al 7' controlla sul centrosinistra, si accentra, prende la mira. Non sembra crederci quando nessuno gli si fa incontro: allora prende la mira e disegna una traiettoria magnifica, di destro. Gol all'incrocio, Perin battuto, 1-0 per l'Inter.

Un gol che è una scarica di adrenalina ma anche un modo per l'Inter per controllare il match. La Juve si affida agli anticipi di Chiellini dietro e agli uno-contro-uno di Vlahovic in avanti, ben marcato da De Vrij in una sfida totale. I bianconeri sono costretti a spingere e dopo il 20' trovano continuità  con tante azioni pericolose. Il protagonista è Handanovic: prima stoppa Dybala, poi compie un prodigio, una parata sensazionale, su un potentissimo diagonale di Vlahovic. Ma le occasioni bianconere non sono finite: De Ligt e ancora Dybala sfiorano l'1-1. 

L'Inter capisce che non può essere così attendista e si scioglie in avanti con buone ripartenze. Sono sempre i centrocampisti, sia Brozovic che Calhanoglu, ad andare al tiro, in un finale di primo tempo che vede la Juve cambiare: fuori Danilo, infortunato, dentro Morata, con Cuadrado spostato sulla linea dei difensori.

La ripresa è un pugno in faccia, per l'Inter. Perché la squadra di Inzaghi, in due minuti, si ritrova sotto. Il calcio sa stupire, come sempre. Al 50' dopo una azione sporca, ricca di batti e ribatti, la Juve trova il  pari: sinistro di Alex Sandro che trova la deviazione di Morata, con Handanovic beffato. L'esultanza bianconera è vigorosa e si ripete meno di due minuti più tardi. Succede che l'Inter va subito tutta in avanti e i bianconeri sfruttano la voragine nella difesa nerazzurra: Vlahovic lanciato in campo aperto mette a sedere D'Ambrosio e trova la respinta di Handanovic, poi deposita di sinistro in rete. Pandemonio juventino all'Olimpico, Inter scossa dall'improvviso svantaggio.

Una partita da ricostruire, un filo da riannodare per non lasciare scappare la coppa. Le forze non sembrano assistere i nerazzurri, che provano a scuotersi con gli ingressi di Dimarco, Correa e Dumfries. Non produce occasioni limpide, la squadra di Inzaghi. E deve sempre stare attenta alle ripartenze bianconere.

Dimarco è l'arma che spariglia le carte e dà qualche pensiero in più alla Juventus. E proprio dalla sinistra nasce l'azione che ridà vita, speranze e vigore all'Inter: su un pallone servito a Lautaro, ecco il rigore per i nerazzurri. E' Bonucci ad agganciare il Toro, al momento della conclusione. Dal dischetto, come a Torino, si presenta Calhanoglu. Non ha di fronte Szczesny, ma Perin:  il suo destro va all'incrocio, toccando leggermente il palo. Liberazione e gioia, sotto ai tifosi nerazzurri, per il 2-2 tanto sognato.

Inter contro Juventus per la quarta volta in stagione, per la seconda ai supplementari. Il pieno di minuti nel Derby d'Italia è servito e il clima è incandescente, con Valeri che deve tenere a bada le due panchine. Alexis dà imprevedibilità, ma è ancora una volta una situazione nell'area bianconera a spalancare le porte all'Inter. De Ligt stende nettamente De Vrij, Valeri non fischia e solo dopo la on-field-review assegna un rigore solare.

Non c'è più Calhanoglu e allora dal dischetto si presenta Perisic. Sceglie di calciare di destro, lui che dal dischetto è andato in gol anche col mancino. Il tiro è perfetto, incrociato, con Perin spiazzato. I tifosi nerazzurri impazziscono, l'Inter è di nuovo davanti. Mancano ancora 20 minuti, c'è poco da festeggiare, solo da battere il ferro finché caldo. Lo fa di nuovo lui: Ivan il terribile, Ivan l'imprendibile. Dimarco lo serve, lui controlla di destro e calcia di sinistro. Non è un tiro, è un tracciante. Si infila nella porta di Perin e ha come effetto intanto quello di sbalordire e poi quello di trasformare l'Olimpico in una bolgia. 4-2!

Non c'è più storia, nonostante il nervosismo non abbandoni campo e panchine. L'Inter si compatta, lotta fino all'ultimo pallone. Quando Valeri al 122' dice che il tempo è scaduto, ecco che il nerazzurro copre tutto l'Olimpico. 

IL TABELLINO

JUVENTUS (4-2-3-1): 36 Perin; 6 Danilo (9 Morata 41'), 4 De Ligt, 3 Chiellini (5 Arthur 84'), 12 Alex Sandro (17 Pellegrini 91'); 28 Zakaria (27 Locatelli 67'), 25 Rabiot; 11 Cuadrado, 10 Dybala (18 Kean 99'), 20 Bernardeschi (19 Bonucci 67'); 7 Vlahovic.A disposizione: 1 Szczesny, 23 Pinsoglio, 24 Rugani, 38 Ake, 41 Nicolussi, 47 Miretti. Allenatore: Massimiliano Allegri.

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 33 D'Ambrosio (32 Dimarco 63'; 95 Bastoni 116'), 6 De Vrij, 37 Skriniar; 36 Darmian (2 Dumfries 63'), 23 Barella, 77 Brozovic, 20 Calhanoglu (22 Vidal 91'), 14 Perisic; 9 Dzeko (19 Correa 63'), 10 Lautaro (7 Sanchez 91').A disposizione: 21 Cordaz, 97 Radu, 5 Gagliardini, 13 Ranocchia, 18 Gosens, 88 Caicedo.  Allenatore: Simone Inzaghi.

Marcatori: 7' Barella (I), 50' Alex Sandro (J), 52' Vlahovic (J), 80' Calhanoglu (I) su rig., 99' Perisic (I) su rig., 102' Perisic (I)Ammoniti: Brozovic (I), Locatelli (J), Vidal (I)Note: espulso Massimiliano Allegri (J); ammonito Massimiliano Farris (I).Recupero: 2' - 3' - 2' - 2'.

Arbitro: Valeri.Assistenti: Giallatini, Preti.Quarto Uomo: Sozza.VAR: Di Paolo.Assistente VAR: Abisso.Assistente riserva: Longo.


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