“Inter Calling” con Moriero e Colonnese



Legends

1 mag 2020
3 MIN DI LETTURA

I due ex nerazzurri hanno raccontato tra aneddoti e curiosità la loro storia all’Inter


MILANO – Sono Moriero e Colonnese i protagonisti della terzapuntata di “Inter Calling”, il format di Inter TV che ogni settimana ospita una coppia di Legend nerazzurre. Per l'ex centrocampista e difensore, tre stagioni all’Inter, dal 1997 al 2000, una Coppa Uefa alzata dopo la finale contro la Lazio e un cammino condiviso con una squadra straordinaria:

Moriero: “Noi due abbiamo diverse tappe in comune, Roma, Napoli in tempi diversi e poi l’Inter. Il nostro era un gruppo eccezionale, con giocatori che davano sempre il massimo per la maglia e per i compagni e un allenatore che sapeva tenere lo spogliatoio”.

Colonnese: “Ci sentiamo ancora e ci siamo l’uno per l’altro. Siamo ancora come eravamo sul campo, legati, una vera squadra, con tanta qualità e umanità. È vero c’era un fenomeno, Ronaldo ma tutti lavoravano per i compagni. Moriero sulla fascia era incredibile, ce ne sono stati pochi come lui”.

Tanti i protagonisti dentro e fuori dal campo, diverse le partite iconiche, come i gol segnati:

Moriero: “Giocare con grandi campioni è molto più facile, si legge meglio il gioco, si intuisce già dove può arrivare la palla. Ricordo per esempio il pallone dato a Ronaldo per il gol nel derby, fu tutto automatico. In quell’Inter Ronaldo era la ciliegina sulla torta ma c’erano tanti giocatori di spessore. La partita con lo Strasburgo rimane storica, una gara difficile con Djorkaeff, Simeone e Ronaldo marcati a uomo, però abbiamo fatto una rimonta incredibile. A Mosca poi è stato assurdo, il campo era pieno di fango, faceva freddissimo, il riscaldamento durò solo tre minuti. Ronaldo andò dal Mister e gli disse “Tranquillo questa partita te la faccio vincere io” e si mise a danzare su quel fango”.

Colonnese: “La partita contro il Real Madrid del 1998 fa capire a distanza di 22 anni quanto eravamo avanti, perché ognuno poteva coprire qualsiasi zona del campo. Eravamo una squadra di difficile lettura che giocava in un modo incredibile, con giocatori di fantasia e molta sinergia nel gruppo”.

Tra gli aneddoti più curiosi l’arrivo di Moriero all’Inter e le canzoni prima delle partite, per caricare il gruppo:

Moriero: “Quando andavamo ad affrontare le partite cantavamo, mentre Bergomi era concentratissimo prima di giocare, noi invece ci caricavamo così, anche prima della finale di Coppa Uefa o prima di gare importanti, come le rimonte e il derby. Il mio arrivo all’Inter? “Mi chiamò Galliani per andare al Milan, dopo le visite mediche tornai a Lecce e ricevetti la chiamata di Mazzola, appena mi disse “vuoi venire all’Inter?” mi comparvero le immagini di Zanetti, Ronaldo, Zamorano, Berti e dissi subito di sì. Mi ricordo che i nostri allenamenti duravano due o tre ore, mangiavamo insieme, facevamo tornei di calcio tennis e alla fine ognuno faceva tecnica di base. Io mi mettevo sulla destra e cominciavo a crossare per il Cholo, per Zamorano, finchè il Mister chiese a Zanetti di giocare sulla sinistra e lui da grande giocatore disse di sì e fece un grandissimo campionato, dandomi anche l’opportunità di esprimermi”.


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