Dzeko rompe l'incantesimo: Shakhtar battuto 2 - 0, Inter agli ottavi



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24 nov 2021

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L'Inter vince nella quinta giornata del Gruppo D e si qualifica agli ottavi di Champions League con un turno d'anticipo


MILANO - Quante volte l'avevamo già vista, questa partita? Non ci sono scaramanzie, ma quando sei reduce da tre 0-0 consecutivi contro lo stesso avversario, quando in quei tre match hai visto pali, traverse, parate, salvataggi, quando sei uscito deluso nonostante le montagne di palle gol, arrivi ad un punto in cui dici: davvero, ancora? Perché Inter-Shakhtar, per un'ora, è stata ancora la stessa partita: nerazzurri tutti avanti, palle gol a ripetizione, un primo tempo con 15 conclusioni, due gol annullati, tante parate (di Trubin) clamorose. Poi, finalmente, il vetro sulla porta dello Shakhtar si è rotto in mille pezzi. Il muro è crollato, squassato dalle cariche di Ivan Perisic, abbattuto dai colpi di Edin Dzeko. 2-0, doppietta del numero 9. Tre punti pesantissimi, che portano la squadra di Inzaghi - scatenato nell'esultanza sull'1-0 - a 10 punti. Una vittoria che regala all'Inter all'accesso agli ottavi di finale con un turno d'anticipo, in virtù della vittoria del Real Madrid sul campo dello Sheriff. L'Inter torna così tra le prime 16 squadre d'Europa: l'ultima volta risaliva alla stagione 2011/2012.

Un film già visto, con gli stessi interpreti e la solita sceneggiatura. Presentarsi a questo Inter-Shakhtar vitale per il cammino in Champions League con tutte le buone intenzioni e lo slancio della bellissima vittoria sul Napoli non bastava, si sapeva che non sarebbe bastato. Perché nell'aria, strana, che avvolge le sfide con gli ucraini, aleggia sempre uno spettro: quello dello 0-0. Tre consecutivi: i due pesanti e decisivi della passata stagione, conditi da traverse e parate di Trubin. E quello dell'andata, condito da traversa e miracoli di Pyatov. Per il quarto giro consecutivo di questa sfida, tra i pali torna il giovane e forte Trubin e ancora una volta veste i panni di Superman. Un dato racconta in maniera chiara il primo tempo della sfida di San Siro: 15 tiri in 45 minuti per l'Inter, ben 11 dall'interno dell'area di rigore, 5 nello specchio. Tutto a fronte di un 43% di possesso palla per i nerazzurri. D'altronde lo spartito è chiaro: Shakhtar di De Zerbi che palleggia, costruisce nella propria area l'azione e attira l'Inter. Un piano di gioco davvero atteso, che la squadra di Inzaghi prova a sfruttare a proprio favore, inducendo agli errori in uscita gli ucraini.

L'Inter ha un buon passo, ha in Perisic l'uomo più in palla. Le occasioni sono tante, a partire dal destro di Barella fuori di poco da buona posizione. Le discese di Ivan sulla sinistra, Calhanoglu e Barella ad accompagnare, Dzeko e Lautaro sul pezzo. L'Inter ha tante armi a disposizione, mentre lo Shakhtar si affaccia di rado dalle parti di Handanovic, di base sfruttando le galoppate di Dodo sulla destra e le incursioni sulla sinsitra di Solomon.

Le occasioni sono tante, alcune non concretizzate per imprecisione, altre per precipitazione. Lautaro viene murato sul più bello al 23', Ranocchia sfiora il gol di testa, Perisic segna ma in avvio d'azione viene ravvisato un millimetrico fuorigioco di Darmian. Sembra il preludio al gol dell'Inter. E' nell'aria. Lo Shakhtar si incarta nelle uscite perché l'Inter manda tanti uomini a ridosso dell'area ad impedire la costruzione. Piovono errori, e Dzeko si trova a tu per tu con Trubin, che gli sbarra la strada. Inizia lo show del portiere, che vola e respinge il colpo di testa del numero 9 nerazzurro. La parttia diventa tambureggiante perché lo Shakhtar prova a ripartire con Fernando, due volte pericoloso.

Trubin fenomenale in porta ma impreciso coi piedi: Dzeko non sfrutta un altro errore, Lautaro lanciato sbaglia lo stop trovando ancora il portiere in uscitae provvidenziale. Più passa il tempo più il conteggio aumenta, e cresce inevitabilmente anche il rammarico.

Uno scherzo, ma di cattivo gusto. Dopo che l'Inter inizia la ripresa con la solita voglia di andare a fare gol, eccolo che finalmente l'urlo di San Siro può sprigionarsi. Ma, immediatamente, sembra strozzarsi in gola. Gol o non gol? Succede che su un colpo di testa di Perisic Lautaro si libera di Matviyenko e calcia al volo. Trubin è incerto, la rete si gonfia, tutti esultano. Ma l'arbitro Hategan decide di annullare, su segnalazione dell'assistente, per una presunta (leggerissima) spinta del Toro sul difensore ucraino.

L'aria della beffa che si fa sempre più fitta, ma il cuore di questa squadra che è grande tanto quanto la classe dei suoi giocatori. Uno su tutti si staglia in questa notte troppo importante per essere maledetta: è Ivan Perisic che, dopo il gol annullato e l'assist per Lautaro cancellato, decide di incendiare la fascia sinistra, propiziando i tanto agognati gol nerazzurri. 

Il muro dello Shakhtar crolla al minuto 61 dopo la galoppata di Perisic e il tiro di Darmian, respinto: Dzeko, fino a quel momento impreciso, arriva a rimorchio e con un bellissimo destro infila il pallone in porta sotto alla Nord. Le urla di liberazione si compattano nell'abbraccio della squadra, raggiunta da mister Inzaghi, che si scatena in una corsa di felicità verso i suoi ragazzi. Non c'è da scherzare col fuoco, ma da mettere al sicuro il risultato. Lo sanno tutti, a San Siro, lo sa Perisic che di nuovo brucia nel duello Dodo e di sinistro confeziona un cross meraviglioso per Dzeko: il bosniaco si staglia in cielo, deposita in rete di testa e fa il 2-0, quanto mai benedetto e sacrosanto.

La squadra di Inzaghi può finalmente tirare il fiato: il doppio vantaggio mette al sicuro e permette di rallentare i ritmi. Che non sono certo sollecitati dallo Shakhtar: neppure sul 2-0 la squadra di De Zerbi è in grado di accelerare. Il possesso ospite si alza solo di qualche metro e produce una grandissima occasione all'82', con Dodo: in uno dei rari casi nei quali l'Inter si fa trovare fuori posizione l'esterno destro colpisce da pochi passi in area, colpendo il palo. Questa volta il vetro è sulla porta di Handanovic, la palla non entra e fissa il 2-0. Nel finale, addirittura, i nerazzurri sfiorano il tris con un gran destro di Sensi. Una serata chiusa nel migliore dei modi,con una vittoria meritatissima.

IL TABELLINO

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 13 Ranocchia, 95 Bastoni; 36 Darmian (33 D'Ambrosio 78'), 23 Barella (22 Vidal 78'), 77 Brozovic, 20 Calhanoglu (12 Sensi 86'), 14 Perisic (32 Dimarco 86'); 9 Dzeko, 10 Lautaro (19 Correa 68').A disposizione: 21 Cordaz, 97 Radu, 2 Dumfries, 5 Gagliardini, 8 Vecino, 11 Kolarov.Allenatore: Simone Inzaghi.

SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): 81 Trubin; 2 Dodo, 3 Vitao, 5 Marlon, 22 Matviyenko; 6 Stepanenko (8 Marcos Antonio 46'), 7 Maycon; 14 Tete (11 Marlos 80'), 38 Pedrinho (15 Bondarenko 73'), 19 Solomon; 99 Fernando (20 Mudryk 80').A disposizione: 1 Shevchenko, 30 Pyatov, 4 Kryvstov, 26 Konoplia, 44 Korniienko, 45 Sikan, 70 Konoplyanka, 77 Bondar.Allenatore: Roberto De Zerbi.

Marcatori: 61' Dzeko (I), 67' Dzeko (I)Ammoniti: Vitao (S)Recupero: 2' - 3'.

Arbitro: Haţegan (ROM)Assistenti: Grigoriu, Gheorghe (ROM)Quarto Uomo: Petrescu (ROM)VAR e Assistente VAR: Dingert, Fritz (GER).


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