Campagna Tesseramenti Inter Club 2019/2020: continua il racconto dei protagonisti



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30 lug 2019

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Prosegue il viaggio alla scoperta dei personaggi della nuova campagna Inter Club: oggi spazio agli “Amici da Trasferta!”


MILANO - Dopo la campagna da primato della scorsa stagione, con più di 137.000 soci sparsi in tutto il mondo, continua il racconto dei protagonisti della nuova campagna tesseramenti Inter Club. Dopo il primo capitolo dedicato all'Alfiere, oggi, nella Giornata Mondiale dell'Amicizia, diamo spazio agli 'Amici da Trasferta', una categoria che racconta la storia di un gruppo ma anche quella di tanti tifosi, uniti nei viaggi e nella passione nerazzurra.

Il protagonista di oggi è Bruno, 41 anni, Presidente dell'Inter Club 'Cattolica Pirati Nerazzurri'.

"Seguo l'Inter da sempre, mio fratello mi ha cresciuto con questi colori e insieme abbiamo fatto affezionare a questa squadra anche mio padre, tifoso del Bologna. Prima seguivo l'Inter con chi trovavo, oggi con piacere porto famiglie e bambini a tifare ovunque la nostra squadra del cuore.

La prima volta a San Siro sono rimasto colpito dai cori che sentivo già da fuori, i tamburi, i colori e le bandiere. Quando mi sono iscritto all'Inter Club avevo solo 10 anni, essere socio l'ho sempre vissuto come un ulteriore attaccamento a questi colori, come sentirsi parte della squadra e della società.

Per il nostro gruppo la trasferta è diventata un ritrovo del fine settimana, con il tempo da sconosciuti siamo diventati amici, poi una famiglia. Da quando ci si ritrova al parcheggio, al viaggio in pullman dove ci raccontiamo le nostre storie di vita e di viaggi, la condivisione di gioie e dolori è diventata la base del nostro essere tifosi.

Tra le emozioni più grandi vissute in trasferta ricordo Kiev, che fu uno dei crocevia della stagione 2009/10: un viaggio difficile, affrontato inizialmente anche con un po' di pessimismo, annientato completamente dagli ultimi minuti di una partita incredibile, ribaltata allo scadere nel giro di 180 secondi dai gol di Milito e Sneijder.

Poi ci sono stati anche degli stadi che pur non avendomi lasciato ricordi di vittorie sono stati in grado di farmi vivere esperienze uniche, uno tra tutti il Celtic Park. Di quella trasferta a Glasgow di febbraio 2015 e di quello stadio ricordo l'atmosfera unica, dopo il pareggio abbiamo festeggiato insieme ai tifosi avversari.

La squadra che mi ha spinto ancora di più a seguire questi colori? L'Inter dei Record, mentre il giocatore che mi ha ipnotizzato è stato Paul Ince, mi trasmetteva qualcosa di incredibile, una grinta unica.

Perché devo seguire sempre le partite allo stadio? A casa soffro troppo. Per tanti anni ho viaggiato con la mia fidanzata, ora mia moglie, eravamo io e lei. Ora invece c'è un intero gruppo, gli amici, una famiglia, con la quale gioire ancora di più o consolarsi a vicenda.

Per me l'Inter è amore e amicizia vera. È la mia vita, 365 giorni l'anno".

 

 


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