Atalanta - Inter 0 - 2, match review



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2 ago 2020

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L'analisi tattica e gli highlightd del match vinto dalla squadra di Conte a Bergamo


Nel match review nerazzurro potete trovare, il giorno dopo ogni partita dell'Inter, un'analisi tattico-statistica della sfida oltre agli highlights del match. Per riceverlo, basta registrarsi su inter.it. Guarda gli highlights di Atalanta-Inter 0-2 in fondo all'articolo.

Atalanta-Inter non era solamente l'ultima sfida del campionato. Era la partita che metteva di fronte l'attacco numero uno della Serie A, quello bergamasco, che si presentava dopo 37 giornate con 98 gol fatti e con una continuità manifestata dallo scorso novembre, alla miglior difesa. Una difesa che si è dimostrata tale: 36 gol subiti, un dato che rappresenta il primato per questa Serie A. E che va ad aggiungersi ad una serie di traguardi che fanno chiudere il campionato nerazzurro con orgoglio: secondo posto ad una lunghezza dalla Juventus, 82 punti raccolti - tanti quanto l'anno del Triplete -, miglior difesa, secondo miglior attacco (81 gol fatti). E poi la chiusura di questa Serie A con la quarta partita consecutiva senza subire gol. 13 vittorie in trasferta rappresentano un altri piccolo record.

Numeri non banali, soprattutto se accostati al coefficiente di difficoltà della partita di Bergamo, contro un'Atalanta in palla e vogliosa di strappare un secondo posto storico. Frenare gli ardenti spiriti offensivi della squadra di Gasperini non era certamente semplice, ma i ragazzi di Conte hanno confezionato un piccolo capolavoro al Gewiss Stadium. Un match condotto dal primo all'ultimo minuto, con il vantaggio al primo affondo, il raddoppio costruito e voluto, e gestito in maniera spigliata e sicura.

Non è una partita che trova esaltazione nelle statistiche di fine match, che raccontano di un'Atalanta superiore in possesso e tentativi. I padroni di casa hanno ritoccato i propri numeri con i tentativi nel finale di riaprire un match che viaggiava spedito verso il porto nerazzurro, il nostro nerazzurro.

Il secondo gol è l'esempio lampante di come il gioco di squadra dell'Inter sia stato efficace, ricercato al punto giusto, raffinato e di qualità. Un'azione costruita con sapienza, 12 passaggi consecutivi con costruzione dal basso e con il coinvolgimento anche di Handanovic, solito eccellente regista difensivo. Young ha finalizzato da campione, con un tiro da fuori bellissimo, una degna conclusione a un'impostazione di gioco studiata e riuscita.

Parlando dei singoli, la prova di Young è assolutamente da evidenziare: un match consistente, come direbbero gli inglesi, nel quale l'esterno ha concluso 2 volte nello specchio della porta con 3 tiri totali, primato del match. Il lavoro delle punte è stato fondamentale nella costruzione di manovre di questo tipo: Lautaro e Lukaku hanno solcato in maniera profonda la difesa dell'Atalanta, solitamente vogliosa di aggredire e anticipare. 12 duelli ingaggiati a testa, 3 tiri tentati dal Toro  e ben quattro occasioni create dal belga.

La cerniera di centrocampo nerazzurra ha funzionato alla perfezione: merito di una prova di grande sacrificio dei tre mediani, in cima alle classifiche di rendimento del match. Gagliardini, Brozovic e Barella hanno corso ciascuno oltre 12 chilometri in un match che li ha visti capaci sia di interdire con grande efficacia (ben 14 possessi guadagnati per Brozovic, con 6 intercetti) che costruire alimentando l'azione nerazzurra.

Infine menzione per due difensori che hanno stampato un'altra prova da manuale. Intanto D'Ambrosio, al secondo gol consecutivo, il quarto in campionato. Schierato come quinto di centrocampo, ha crossato, si è inserito con costanza, ha trovato la rete: insomma, ha dato il solito apporto importante. E poi Diego Godin: nel quarto clean sheet consecutivo c'è anche il suo zampino: 5 respinte, 4 possessi guadagnati, 7 duelli aerei, una personalità devastante nell'arginare il temibile attacco dell'Atalanta. Si è imposto, con fisico ed esperienza, da vero "faraone".


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