Darmian, urlo di gioia: l'Inter batte il Verona 1 - 0



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25 apr 2021

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Una rete dell'esterno regala ai nerazzurri la possibilità di salire a quota 79 in classifica


MILANO - Ci sono dei film che non decollano, ma che per una ragione o per l'altra meritano comunque una chance, fino alla fine: in attesa, magari, di un colpo di scena, di un eroe inaspettato. Inter-Hellas Verona per lunghi tratti sembrava davvero un film di quelli, e soprattutto, già visto. Pareva quell'Inter-Cagliari di qualche settimana fa. Partita bloccata, scarsa lucidità in avanti, una squadra che non concedeva nulla. Poi era arrivato, benedetto, al 77' il gol di Darmian, su assist di Hakimi.

Certe sceneggiature si assomigliano così tanto da lasciare impressionati: minuto 76', Hakimi per Darmian, di nuovo lui. Ancora eroe di giornata, ancora uomo del destino. Inaspettato? Fino ad un certo punto, ormai. Quando Antonio Conte lo ha inserito nella ripresa forse avrà pensato proprio a quell'Inter-Cagliari e a come si era data la svolta a quel film che pareva avviato ai titoli di coda: temevamo uno 0-0, si è tramutato in un 1-0 bellissimo, pesantissimo.

E il finale è stato lo stesso - al netto della sofferenza -: quel meraviglioso abbraccio di gruppo, quella panchina esplosa per aria con Darmian sommerso da tutti, mister compreso. Vinciamo, 1-0. Il nostro film si arricchisce: siamo a quota 79, mancano cinque partite.

Le 6 sconfitte nelle ultime 7 partite non ingannano nessuno: tutti consapevoli che quella con il Verona sarebbe stata partita tostissima, impegnativa, per nulla scontata. Gli stessi 11 di La Spezia per Conte, con Juric che propone il  suo classico 3-4-2-1 che si modula, ruota, a seconda delle situazioni di gioco. Con Ceccherini su Lautaro e Magnani a uomo su Lukaku in uno scontro tra giganti a tutto campo, Dimarco spesso prende la fascia sinistra con Faraoni che scala basso sulla destra. La realtà è che i meccanismi del Verona sono consolidati: la squadra si muove all'unisono, sia nella pressione alta sia nella capacità di rinculare. L'Inter costruisce dal basso: Handanovic fa partire l'azione e Brozovic-Eriksen hanno il compito di dare il là alle famose costruzioni che spesso hanno fatto la fortuna di questa Inter.

Il primo sussulto dopo 2 minuti, con Lautaro solo davanti a Silvestri: tocco sotto alto e scontro con il portiere. Un inizio promettente per l'Inter, con Hakimi galoppante sulla destra in una delle sue specialità: la fuga senza possibilità di replica. Due tiri del marocchino, di sinistro e poi di destro, portano l'Inter a un passo dal gol: Silvestri è bravissimo sul diagonale rasoterra del nostro numero 2.

Non è però un assedio, e il Verona - bravo ad appoggiarsi sul mobilissimo Lasagna - costruisce una chance davvero clamorosa: Bessa viene murato da Handanovic in uscita, poi Dimarco a botta sicura sfiora il palo. Un campanello di allarme per l'Inter, che però in realtà concede pochissimo dietro, denotando però una certa lentezza nella costruzione offensiva. Lukaku blindato, Lautaro ingabbiato, Perisic che spesso viene rimontato da Faraoni, Barella meno preciso del solito: il primo tempo si chiude con la consapevolezza che una ripresa differente è obbligatoria.

Ti aspetti l'Inter, invece spunta un bel Verona: giallo come il sole di questo pomeriggio quasi caldo. Si alza e di tanto il baricentro della squadra di Juric: inizia un lavoro a ridosso della trequarti che toglie all'Inter il pallino del gioco. Un po' di tensione e un gioco un po' compassato: l'Inter non riesce a premere, si affida più che altro a iniziative personali e verticalizzazioni sulle punte.

Al 64' Lautaro si mette in proprio e corre scatenato: sembra Pamplona nel giorno di San Firmino, arrivato nell'arena trova però Silvestri a negargli la gioia finale. è il momento più caldo: 5 minuti più tardi solo il palo salva il portiere ospite, su una bellissima punizione a giro da oltre 25 metri di Hakimi. Segnali, ma non definitivi. Perché il Verona non molla un centimetro e anzi va vicino al gol con Barak. 

Al minuto 76' il momento del destino: l'azione che finalmente si distende in campo aperto, Hakimi che prende il centro del campo e spalanca il pallone per la discesa di Darmian. La freddezza di Matteo è pari alla sua letalità: 100%. Silvestri spiazzato, gol, delirio generale. Non è però la parola fine. I 20 minuti finali, recupero compreso, sono una lunga lunghissima apnea. Palloni respinti, salvataggi, duelli, anticipi di nervi e cuore. 

Finisce al minuto 93: 93 minuti di un film che pareva scialbo, e che si è trasformato in un thriller. Hanno vinto i nerazzurri.

IL TABELLINO

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 95 Bastoni; 2 Hakimi (33 D'Ambrosio 79'), 23 Barella, 77 Brozovic (5 Gagliardini 79'), 24 Eriksen (12 Sensi 65'), 14 Perisic (36 Darmian 65'); 9 Lukaku, 10 Lautaro (7 Sanchez 71').A disposizione: 27 Padelli, 97 Radu, 8 Vecino, 13 Ranocchia, 15 Young, 99 Pinamonti.Allenatore: Antonio Conte.

HELLAS VERONA (3-4-2-1): 1 Silvestri; 17 Ceccherini (27 Dawidowicz 46'), 23 Magnani (21 Gunter 46'), 3 Dimarco (13 Udogie 72'); 5 Faraoni, 61 Tameze (9 Salcedo 65'), 14 Ilic, 8 Lazovic; 7 Barak, 40 Bessa (90 Colley 77'); 92 Lasagna.A disposizione: 22 Berardi, 25 Pandur, 11 Favilli, 15 Çetin, 19 Rüegg, 20 Zaccagni, 29 Kalinić.Allenatore: Ivan Juric.

Marcatori: 76' Darmian (I)Ammoniti: Ceccherini (V), Magnani (V), Barak (V)Recupero: - , 3'.

Arbitro: Abisso.Assistenti: Galetto, Rossi.Quarto Uomo: Prontera.VAR: Nasca.Assistente VAR: Valeriani.


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