Lo staff di Conte: "Lo Scudetto è un'emozione grandissima"



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7 mag 2021

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Conferenza stampa speciale alla vigilia di Inter-Sampdoria, con i collaboratori del mister protagonisti


APPIANO GENTILE - Una conferenza stampa speciale, quella della vigilia di Inter-Sampdoria (35.a giornata di Serie A, in programma a San Siro sabato alle 18). A rispondere alle domande dei giornalisti lo staff di Antonio Conte: i collaboratori del mister artefici di questa stagione storica, nella quale l'Inter ha conquistato il 19° Scudetto.

Ecco le parole di Cristian Stellini - Vice allenatore, Gianluca Conte - Collaboratore tecnico, Paolo Vanoli - Collaboratore tecnico, Antonio Pintus - Preparatore atletico, Costantino Coratti - Preparatore atletico, Stefano Bruno - Preparatore atletico, Adriano Bonaiuti – Preparatore portieri, Paolo Castelli - Preparatore Portieri.

CRISTIAN STELLINI (Vice allenatore)

"La conquista dello Scudetto è una grandissima emozione, il giusto premio per tutti i sacrifici affrontati e per il periodo difficile passato da tutti. Purtroppo non eravamo insieme quando è arrivato il momento della vittoria, ma al fischio finale di Atalanta-Sassuolo si è sprigionata tutta la nostra gioia".

"Io sono sempre stato un tifoso dell'Inter, fin da bambino. Nasco e cresco in queste zone e sono sempre stato nerazzurro. Mister Conte lo sapeva, quindi approdare all'Inter per me è stata un'emozione grandissima, sprizzavo gioia da tutti i pori. La mia preoccupazione iniziale non solo è stata quella di trasferire al mister cosa significa essere interista, ma anche quella di trasmettere all'ambiente Inter cosa significava lavorare con Antonio Conte. La società aveva bisogno di un allenatore vincente: non si vinceva da molti anni, è stato il lavoro più importante all'inizio".

"L'obiettivo era lontano, sapevamo che volevamo raggiungerlo e tutto quello che fai lo fai in funzione di quello. Conte è bravissimo in questo e trascina tutte le persone attorno a sè, ti fa avvicinare all'obiettivo".

"Il percorso di Eriksen è quello che hanno fatto tantissimi atleti che arrivano da campionati diversi da quello italiano e hanno bisogno di tempo per capire alcuni aspetti del gioco, di come lo viviamo in italia. Un po' di tempo è necessario, lo abbiamo sempre supportato. Con i nostri consigli, le riunioni individuali e tanto lavoro... sapevamo che prima o poi sarebbe arrivato il suo momento, sapevamo che il suo contributo sarebbe arrivato in maniera importante, all'interno di un meccanismo rodato".

"Mi è capitato in stagione di sostuire il mister in panchina: quando gestisci da bordocampo una partita le pressioni aumentano, dovevo far capire cosa il Mister voleva all'interno della gara. Lui solitamente lo trasmette in maniera chiara durante i 90', la sua assenza poteva diventare un problema".

GIANLUCA CONTE (Collaboratore tecnico)

"Alle vittorie non ci si abitua mai, è come se fosse la prima volta. Devo dire che da parte dello staff e dei giocatori c'è stata sempre massima disponibilità. Questa vittoria è da dedicare ai tifosi e alla società, ma i giocatori si sono sacrificati davvero tanto per raggiungere questo obiettivo, il mister ci ha inculcato una grande cultura del lavoro".

"Lavoro con Antonio da 13 anni e sono abituato al suo modo di vivere la partita. In tribuna, contro la Fiorentina, era un momento concitato, mi ha strappato il microfono. Lui è un passionale, sappiamo benissimo che se potesse scenderebbe in campo con i ragazzi, un leone in gabbia. Questa passione lo travolge e cerca di trasmetterla".

"È stata una vittoria sofferta ma importante : tutte le vittorie hanno dietro un grande lavoro. Antonio è un perfezionista, cerca sempre l'eccellenza e tutte le persone in società provano a fare il massimo".

"La preparazione della partita è un tassello molto importante, i match analyst ci danno una grossa mano, trovano le giuste immagini sulle quali studiare gli avversari, per adottare le tattiche migliori".

PAOLO VANOLI (Collaboratore tecnico)

"Ho sempre abitato a 16 chilometri da Appiano Gentile, ero interista fin da piccolo. Per me lavorare all'Inter e vincere uno Scudetto rappresenta un sogno che cullavo fin da bambino, oltre a un orgoglio incredibile. Sono stati grandi i giocatori, è stato grande il mister".

"La bellezza di questo lavoro è il confronto, c'è sempre un confronto tra tutti i componenti dello staff. Il mio compito è seguire un po' la fase difensiva, quello che devo fare io è far crescere il singolo. Non è facile giocare con una difesa a tre, ci sono concetti da interiorizzare. Il nostro compito è allenare tutti alla stessa maniera. Le soddisfazioni maggiori sono arrivate quando vedevamo che quando entrava un giocatore solitamente meno impiegato, ha sempre fatto bene: pensiamo a Ranocchia, a Kolarov, a tanti altri".

ANTONIO PINTUS (Preparatore atletico)

"L'emozione per questa vittoria straordinaria è molto grande: ho associato la vittoria dello Scudetto alla nascita dei miei due gemellini, nati a Como. È emozionante vedere il lavoro fatto dai nostri giocatori, che si sono messi a disposizione a 100% per il mister e per noi"

"Le basi di questo successo sono state messe già nella passata stagione: abbiamo seguito il ritmo imposto dal mister già l'anno scorso, abbiamo sfruttato il periodo di lockdown per lavorare da casa, con un lavoro ogni due giorni via zoom, quando cercavamo di tenere la condizione, pur allenandoci nei salotti di casa. Post-lockdown non abbiamo fatto una vera e propria preparazione, ma un richiamo. Abbiamo cercato di sfruttare qualsiasi momento per lavori individuali con i giocatori, anche nei post-partita. Un grazie ai giocatori che si sono messi a disposizione sempre, anche in allenamenti post-partita alle ore 23, quando non è facile allenarsi. Un lavoro di gruppo e di grande collaborazione con tutte le aree, con lo staff anche medico, con il nutrizionista, con tutti".

"Lukaku? Ha una fisicità importante: 100 kg di muscoli, ha una potenza impressionante. Come diceva il mister, Romelu è assimilabile a un giocatore di football americano. Ha migliorato l'aspetto della resistenza allo sforzo, a mio avviso sta diventando un atleta completo.  Ma anche tutti gli altri ragazzi sono migliorati molto sotto questo punto di vista"

"Il ruolo del preparatore atletico si è evoluto negli anni, ma sono ancora importanti i fondamenti classici: resistenza, velocità, forza. Non è giusto dire che quello che si faceva 20 anni fa non si debba più fare. Di sicuro è cambiato il livello di specializzazione: siamo divisi nei compiti, Coratti si occupa della forza, Bruno della riatletizzazione dei giocatori. Con più energie da parte dello staff è più facile curare nei minimi dettagli gli aspetti della preparazione fisica".

COSTANTINO CORATTI (Preparatore atletico)

“Faccio fatica a descrivere le sensazioni che provo in questo momento a parole, voglio ringraziare tutti, specialmente il mister e i ragazzi che mi hanno dato l’opportunità di arrivare a questo traguardo, di provare questi sentimenti così forti e importanti” “Non c’è stato un momento particolare che ci ha portato a ottenere questi risultati che riteniamo molto buoni, ma il lavoro giornaliero, la ricerca di migliorarsi ogni giorno. La mancanza di un periodo da dedicare alla parte atletica ha fatto sì che andassimo a trovarla giornalmente in piccoli momenti, per essere sempre più accurati e performanti possibile”.

STEFANO BRUNO (Preparatore atletico)

“Descrivere l’emozione per la vittoria di un campionato non è facile. Per me è stata grandissima perchè sono interista fin da bambino, sono arrivato qui nell’ultimo anno, ho fatto un percorso lungo per raggiungere questo traguardo e quando capisci cosa c’è dietro a una vittoria ti rendi ancor più conto. Il merito è di tutti quelli che lavorano nella società perchè per vincere ci vuole tanto sacrificio e stando dentro sai quanto sacrificio serve, ancora non ho realizzato del tutto”.

“Io ho iniziato con il mister di pari passo la mia carriera, era il 2007, lui era ad Arezzo io a Livorno. Poi siamo stati insieme a Bari dove anche per lui erano le prime esperienze, doveva iniziare un suo percorso e aveva voglia di arrivare, aveva bisogno di stare sul campo, di provare certe situazioni per capire come raggiungere i suoi obiettivi. Oggi non è l’Antonio Conte di 13 anni fa per certi aspetti ma la sua ossatura è quella, ha sempre mantenuto la caratteristica del lavoro, ha sempre lavorato per un unico risultato, ora è cambiato per l’esperienza che l’ha portato a capire molte cose. L’aspetto preventivo è importante per i giocatori all’interno c’è il lavoro quotidiano sul campo, a casa, come si dorme, come ci si alimenta, sono tasselli che messi insieme portano ai risultati ottenuti durante la stagione”. 

ADRIANO BONAIUTI (Preparatore portieri)

“L’emozione è grande perchè dopo anni qui all’Inter in cui abbiamo sofferto abbiamo raggiunto un obiettivo incredibile, grazie al mister che ci ha trasmesso il sapore di dover vincere e ci ha permesso di arrivare a questo grande obiettivo. Per chi gioca a calcio vincere lo scudetto è incredibile, c’è una felicità immensa, viene in mente il percorso fatto per raggiungerlo, tanto sacrificio e lavoro dentro e fuori dal campo, quindi condividerlo con i tifosi è stupendo”. “È stato un percorso lungo, perché i risultati non c’erano, poi se parliamo di numeri personali Samir ne ha fatti tanti in questi anni ma vincere è qualcosa di diverso, è il coronamento di quanto fatto in questi anni, permette di guardarti indietro e dire che il lavoro che uno ha espresso in campo ha portato a questo grande obiettivo”.

PAOLO CASTELLI (Preparatore portieri)

“È stata una gioia immensa perché ho avuto la fortuna di vivere il mondo Inter da ragazzo nel Settore Giovanile, da tifoso allo stadio, da allenatore del Settore Giovanile in seguito e ora ho avuto la fortuna di aver vissuto questa esperienza con uno staff di primo livello, quindi ringrazio tutti”. 

“Sono stato chiamato per un caso fortuito, l’impatto è stato forte nel passaggio, devo ringraziare Adriano (Bonaiuti) perchè mi ha dato sempre appoggiato e supportato, mi ha facilitato molto il lavoro, è stata un’esperienza grandissima avere a che fare con portieri di questo livello e un allenatore come Adriano: vedere come ricercano la perfezione durante l’allenamento, come si lavora sul particolare. Ho avuto la fortuna di poterlo vivere in prima persona. Ringrazio Adriano per l’appoggio durante la sua assenza e quando l’ho accompagnato nella preparazione dei ragazzi”.


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