Italia - Olanda 2000, l'impresa di Francesco Toldo



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29 giu 2017

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Il 29 giugno del 2000, all'Amsterdam Arena, la leggendaria prestazione del portiere dal cuore nerazzurro


L'anno 2000, che oltre cent'anni fa l'illustratore francese Villemard immaginava popolato di poliziotti e pompieri volanti, doveva essere il futuro. In realtà, un po' per tutti, non sarebbe cambiato granché. Per Francesco Toldo invece sì: per lui, al tempo portiere della Fiorentina, il 2000 è stato l'anno in cui il futuro che gli era stato predetto ha preso forma e si è manifestato sotto il sole di Amsterdam, il 29 giugno, nella semifinale dell'Europeo contro l'Olanda.

In una cena, pochi giorni prima del Natale 1999, Toldo conosce Alberto Ferrarini, un trevigiano che studia simbologia antica e numerologia indiana ed è titolare di un'autoscuola. Ferrarini, "legge i numeri" del portiere di Padova e gli annuncia: "Nel 2000 farai cose importanti. E giocherai da titolare all'Europeo". Ma prima della competizione continentale, quando l'allora CT Dino Zoff assegna i numeri di maglia, a Francesco tocca il 12: il titolare designato è Gigi Buffon. Il 3 giugno, però, il portiere del Parma si infortuna ed è costretto a dire addio al sogno europeo. Il suo posto, in uno strano gioco del destino, viene preso da Abbiati, a cui spetta il ruolo di vice Toldo. È quest'ultimo a dover difendere i pali degli Azzurri nella spedizione in Belgio e Paesi Bassi. Titolare nella fase a gironi e nei quarti di finale, Francesco si presenta alla partita della vita il 29 giugno 2000, ricordandosi della cena di qualche mese prima. La semifinale si gioca alle 18. La mattina, a poche ore dal calcio d'inizio, durante la riunione tecnica, Ferrarini telefona a Toldo: 'È questo il giorno! Ascolta, tutto combacia. Lo capisci: i numeri non mentono', urla in dialetto. Il portiere cerca di fargli capire che non è il momento, ma Alberto insiste: 'Sei un portiere, quindi ci saranno tanti rigori. Ma non avere paura: li prendi tutti oppure sbagliano'.

Quanto succede quel giorno all''Amsterdam Arena' appartiene alla Storia del calcio, non solo italiano. In dieci uomini dal 33' per l'espulsione di Zambrotta, la squadra di Zoff gioca una partita di grinta e sofferenza, trascinata dal supereroe che indossa la maglia numero 12. Al 38' e al 62' l'Olanda beneficia di due rigori: il primo, calciato da Frank de Boer, viene parato da Toldo, mentre Kluivert spedisce il secondo sul palo alla destra del portiere azzurro. Ma ci vogliono ancora gli undici metri per decidere la semifinale, ferma sullo 0-0 dopo 120' di gioco. Sono i rigori di Gigi Di Biagio, che riscatta l'errore di Francia '98, e di Totti, che cita Panenka e pietrifica van der Sar. Ma sono soprattutto i rigori di Toldo, che compie altre due prodezze, parando di nuovo su Frank de Boer e neutralizzando il destro di Paul Bosvelt. Il tentativo di Stam finisce alto sopra la traversa: rialzandosi, Francesco sorride, stringe il pugno e urla: 'Alberto! Alberto!'. Solo Kluivert riesce a segnare, ma non serve a nulla. Toldo porta l'Italia in finale, a giocarsi il torneo con la Francia in una partita che finisce 2-1 per i transalpini.

Il 4 luglio 2001, un anno dopo quell'Europeo magico e amaro allo stesso tempo, Francesco Toldo viene acquistato dall'Inter: è l'inizio di un amore senza fine, fatto di nove stagioni, 233 presenze, una Champions League, cinque scudetti, tre Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane. 'Toldone' ha saputo essere un titolare affidabile e un vice su cui si poteva sempre contare. Sorriso pulito, quasi timido, sempre sincero, persona dalla straordinaria umanità, Francesco è sempre stato un leader vero, uno che con l'esempio si guadagna la stima e l'affetto di tutti. L'amore tra lui e la Beneamata continua ancora oggi: anche lontano dalla porta di San Siro, Toldo rimane un numero 1, col suo impegno in prima fila nei progetti Inter Campus e Inter Forever.

Il nuovo millennio non ha cambiato granché, ma Villemard, che aveva disegnato ali a pompieri e poliziotti, non ha sbagliato di molto. Il 29 giugno 2000 un portiere col cuore nerazzurro è stato capace di volare.

 

Davide Zanelli 

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