Cuore, sacrificio e un gol alla Lautaro: "A volte fatico a realizzare fin dove sono arrivato"
Squadra
— adessoLe parole del capitano nerazzurro, a segno contro il Como e MVP della gara, arrivato a quota 164 gol con la maglia dell'Inter
L'emozione negli occhi, la stessa che tutti abbiamo imparato a conoscere negli ultimi sette anni; una mano che batte forte sul cuore, lì dove brilla lo stemma dell'Inter: l'immagine dell'esultanza di Lautaro Martinez non è una fotografia, ma un vero e proprio manifesto. Un manifesto che riassume la grinta e l'energia del Toro, l'amore del pubblico nerazzurro nei suoi confronti e la sua immensa voglia di ricambiare, lavorando e lottando ogni giorno, su ogni pallone. Proprio come ha fatto contro il Como, in una serata speciale per lui, iniziata con le parole di stima sussurategli da Roberto Boninsegna, il leggendario bomber dello Scudetto 1970/71, colui che lo precede nella classifica marcatori all-time dell'Inter con 171 reti, come inciso sulla maglia ricevuta in dono nel pre partita. 171 a 163, ma dopo 11' di Inter-Como il conteggio è già da aggiornare: il capitano fulmina di destro Butez e scrive 164, con un'azione nata da un suo suggerimento per Luis Henrique e chiusa con un suo marchio di fabbrica. Taglio verso il primo palo, frustata di prima imprendibile per il portiere: un gol che racchiude tutto Lautaro Martinez e la sua personalità, quella di un capitano in grado di trascinare con l'esempio tutti i suoi compagni.
Il Como diventa così la 30ª squadra a cui Lautaro ha segnato almeno un gol in Serie A: 30 su 31 affrontate (all'appello manca solo il Chievo, affrontato per soli 26' nel 2018/19) e 7 nel campionato 2025/26. Il Toro è attualmente il capocannoniere in solitaria della Serie A.
Traguardi, record e pagine di storia che continuano ad essere riscritti dall'attaccante di Bahia Blanca, che ha raccontato la sua emozione nelle interviste post partita:
“Oggi abbiamo dimostrato tutta la nostra forza e affrontato una squadra fortissima, con giocatori giovani e di qualità e un allenatore che propone un bel gioco. Abbiamo fatto vedere il nostro valore e la nostra voglia di prendere questi tre punti, è una vittoria importantissima. I traguardi? La verità è che a volte neanche io mi rendo conto di quello che mi sono guadagnato fino a qui con il lavoro e con il sacrificio: da bambino ho vissuto cose non belle, senza la mia famiglia io non sarei qui oggi. Ringrazio la mia famiglia, mia moglie e tutta questa gente che fin dal primo giorno mi dimostra il suo amore che cerco sempre di ricambiare, lasciando tutto in campo. Ho imparato a gestire le critiche: all'inizio quando sei giovane fanno male, poi ho parlato con professionisti e con uno psicologo, ora so andare avanti. Sono contento di quello che do a questo gruppo, questo è l'importante”