Primavera, anatomia di uno Scudetto
Settore Giovanile
— 30 mag 2025Il racconto del percorso che ha portato la squadra di Andrea Zanchetta a diventare Campione d'Italia
Non è solo un trionfo. È un cammino. Un romanzo a puntate fatto di salite e discese, di scelte e colpi di genio, di ragazzi cresciuti diventando squadra. L’Inter Primavera si prende lo Scudetto 2024/25 battendo la Fiorentina 3-0 al Viola Park, e lo fa al termine di un percorso che ha il peso della sostanza e la leggerezza dell’entusiasmo. È l’undicesimo titolo, due anni dopo l’ultimo. Ma ogni Scudetto ha una storia.
L’inizio è ondivago. Un pareggio contro il Bologna, poi la sconfitta rocambolesca con la Lazio. Ma già alla terza giornata, con la doppietta di Berenbruch alla Cremonese, si intravede la cifra tecnica di questo gruppo. A Cagliari arriva la prima vittoria esterna, in Youth League la notte magica di Manchester illumina il percorso: l’Inter batte il City 4-2, ed è chiaro che questi ragazzi hanno dentro qualcosa di speciale.
Arriva anche il derby perso col Milan. Una scossa. Perché da lì inizia la crescita vera. Spinaccè, De Pieri, Topalovic, Berenbruch: i nomi iniziano a pesare. Le vittorie si susseguono, il gruppo si cementa. In campionato si sale, in Europa si vola. Arsenal spazzato via 4-1, Lipsia domato. La Primavera nerazzurra incanta, ma non è immune ai rovesci: sconfitte con Roma, Juventus, Torino. Le ossa si fanno lì.
Il 2025 porta una nuova Inter. Vincente, compatta, letale. Dal 2-1 al Sassuolo in casa al 4-1 di Verona, passando per Udine e Bologna, si macinano punti. Saranno 9 le vittorie in 10 gare. La Coppa Italia sfuma ai rigori nel derby, ma il gruppo non si spezza. Anzi, si fortifica. In Youth League si va avanti fino ai quarti. In campionato, la corsa finale è una marcia che porta dritti alla semifinale dei playoff, con 22 vittorie e 74 punti totali.
Contro il Sassuolo in semifinale serve il cuore: 1-1 nei 90’, poi la lotteria dei rigori con Calligaris protagonista con la parata decisiva nell'ultimo penalty. Passa l’Inter. In finale, al Viola Park, i nerazzurri giocano da grandi: 3-0 alla Fiorentina, gol di Bovo, Berenbruch e Lavelli. Una prestazione perfetta, totale. Il suggello ad un anno vissuto con passione e sacrificio.
Uno Scudetto pesante, perché conquistato giorno dopo giorno. In silenzio. Tra le partite di campionato e le notti europee, tra una sconfitta che brucia e un gol che riscatta. È la vittoria di Zanchetta, dei suoi ragazzi, di un progetto che guarda avanti. L’Inter Primavera è Campione d’Italia. E il futuro, come sempre, è già qui.