D’Ambrosio: “Un augurio a tutti i nerazzurri e ai papà, ci stringeremo ancora più forte”



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19 mar 2020

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Il difensore nerazzurro ha risposto alle domande dei tifosi in collegamento dalla sua abitazione


MILANO – Dopo Milan Skriniar, nella giornata di oggi Danilo D’ambrosio dalla sua abitazione ha risposto alle domande dei tifosi nerazzurri,cominciando proprio dalla situazione attuale che impone di stare a casa per il bene e rispetto comune e di non dimenticare chi ha più bisogno del nostro aiuto.

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Tante le curiosità per il difensore nerazzurro, a partire dal numero di maglia: “Ho scelto il 33 perché il mio numero preferito è il 3. Quando sono arrivato all’Inter ovviamente questo numero non era disponibile perché è stato quello del grande Giacinto Facchetti, quindi ho scelto di raddoppiare aggiungendo un altro 3”. Poi gli idoli e l’amore per l’Inter, tramandato anche ai figli: “Il mio idolo per passione, modo di giocare e per come ha interpretato tutta la sua carriera è Zanetti. Mia moglie mi ha sempre seguito nelle trasferte e ora questa sua passione l’ha trasmessa anche ai miei figli, quello maggiore fin da quando era piccolissimo è venuto allo stadio e si è affezionato sul serio all’Inter. Lui conosce davvero tutti i giocatori, è impressionante. Sono contento che sia il mio primo tifoso e il primo tifoso dell’Inter, spero di farlo soffrire il meno possibile. Escludendo me, i primi tre giocatori che ha conosciuto sono stati Lautaro Martinez, Lukaku e Gagliardini".

Pochi dubbi sulla partita più emozionante giocata con la maglia nerazzurra: “La partita più emozionante da quando sono qui è quella che abbiamo giocato all’Olimpico di Roma contro la Lazio, abbiamo vinto 3-2 e ho fatto anche un gol da calcio d’angolo che ha dato il via alla rimonta dell’Inter che ci ha permesso di tornare a giocare in Champions League”.

Tra le emozioni più grandi anche il salvataggio contro l’Empoli: “Il tragitto che ha fatto la palla sulla traversa è stato infinito per me. Quella immagine è impressa nella mia mente, speravo che Caputo invece di calciare in porta mettesse la palla in mezzo perché sapevo che in qualche modo avrei potuto evitare il gol, era una sensazione che avevo. Quando ho visto la palla che andava verso i suoi compagni, ho cercato in tutti i modi di allontanarla, per fortuna o per bravura la traversa mi ha aiutato e abbiamo raggiunto un obiettivo importante”.

Tra le domande dei tifosi anche un videomessaggio di Skriniar, protagonista nell’appuntamento di ieri: “è bellissimo dividere il campo con lui, è una persona seria, un professionista di tutto rispetto e un grandissimo giocatore che potrà diventare un grande campione. Questo è l’augurio che gli faccio”.

Diverse le domande sul ruolo in campo e l’Inter di oggi: “Conte con i suoi consigli e con il lavoro ti facilita nel mettere in campo quello che provi, noi proviamo tanto in allenamento, quindi per me giocare sia come terzo centrale di difesa che quinto esterno non cambia molto, so bene cosa fare, cambia il modo di interpretare il ruolo ma non ho preferenze. Oriali è una persona che serviva all’Inter, c’è un rapporto diretto e sincero con lui, come con tutti, l’ho sempre stimato, ho avuto il piacere di averlo in Nazionale e poi qui all’Inter.” Tanti gol da calcio d’angolo? “Più che l’istinto mi guida la determinazione perché quando guardo come si posizionano le squadre avversarie sui calci d’angolo scelgo di attaccare una linea precisa, quindi quando il mio compagno calcia vado sicuro sulla linea che ho deciso e quando arriva la palla al 90% faccio gol”.

A proposito di gol e di maglie: “Sono legato a tutte le maglie dell’Inter con le quali ho fatto gol, le ho tutte nell’armadio, sono legato a tutti i gol che ho fatto nella mia carriera con l’Inter anche perché non essendo un attaccante ogni volta che faccio gol per me è un’emozione particolare, soprattutto da quando sono diventato padre, mi sento in dovere di dare qualcosa di più”.

Diversi i giocatori di riferimento, come quelli che il difensore chiamerebbe per una partita di calcio a 5: “Potendo scegliere anche giocatori che non sono più in attività, in porta metterei Handanovic, uno dei migliori portieri in Europa, in difesa Cannavaro e Zanetti, a centrocampo Pirlo e Iniesta e davanti Ronaldo “Il Fenomeno”.

Dare tutto senza avere rimpianti, è questa la filosofia di D’Ambrosio: “Prima di andare in campo mi ripeto sempre che devo dare il massimo e che devo uscire dal campo senza nessun tipo di rimpianto”.

Infine nel giorno della festa del papà, un pensiero ai figli, ai quali stare vicino con serenità in questo periodo di difficoltà: “Io e mia moglie cerchiamo di spiegare a nostro figlio maggiore il motivo per cui non sta più andando a scuola, lui fa molte domande, chiedeva perché non poteva giocare con i suoi amici, quindi gli abbiamo spiegato la situazione. Lui conosce la parola Coronavirus, non sa cos’è ma sa che c’è qualcosa che gli impedisce di fare la vita che faceva fino a qualche settimana fa. Noi gli abbiamo detto di stare tranquillo perché tutto tornerà alla normalità, lui tornerà ad andare a scuola, a giocare con i suoi amici e devo dire che è un bambino molto intelligente e riesce a cogliere i messaggi che gli spieghiamo”.  

“Un abbraccio virtuale a tutti, un saluto a tutti i papà, anche al mio, con l’augurio di tornare a stringerci più forte di prima”.


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