Diario dagli States, giorno 14 | Sotto il sole di Seattle

La città è viva, densa di voci, piena di colori. Si respira calcio ovunque. Per le strade si incrociano accenti lontani, volti diversi, bandiere che si intrecciano. È il Mondiale, che riempie tutto.

Nel cuore di questo fermento, l’Inter si prepara. Il sole batte forte sul campo d’allenamento, la squadra suda e lavora, con intensità e silenzio. Lo sguardo fisso su quello che conta: la prossima partita.

Le interviste, la conferenza stampa, sono i riti che accompagnano ogni vigilia. Parole che pesano, che aiutano a entrare dentro la gara. È un conto alla rovescia fatto di dettagli, di volti concentrati, di preparazione.

Intanto Seattle si punteggia di nerazzurro. Il nostro truck attraversa la città, sfreccia tra i grattacieli e i quartieri più iconici, lasciando una scia riconoscibile. Un tratto d’identità in una città che ha fatto della musica il suo segno, dove il grunge ha scritto pagine di storia e lasciato tracce ancora vive, nei muri, nei locali, nei volti.

Insieme al truck, c’è un colosso. Maicon. La leggenda nerazzurra, che qui cammina ancora con passo sicuro, fiero. Testimone di un passato che continua a brillare e che oggi si fa presente.

Il tempo stringe. Il momento si avvicina. Seattle ascolta. Noi siamo pronti.