Real Madrid - Inter 3 - 2, match review



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4 nov 2020

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Highlights e analisi statistica e tattica del match di Champions League


Torni da Madrid e ripensi. Ripensi al colpo di tacco di Barella, al destro di Lautaro, al sinistro di Perisic. E poi ancora, al tiro a giro del Toro, al contropiede di Ivan. Pezzi di bella Inter, capace di reagire e di sfiorare la vittoria. Poi ripensi al retropassaggio velenoso, alla marcatura persa, alla scalata difensiva sbagliata. E ti ritrovi con zero punti in pugno e una sensazione mista: di orgoglio per la prova, di rammarico per l'esito.

Sono le due facce di un'Inter per la verità molto fedele a se stessa. La promessa di non rinunciare a niente ma di proporre l'idea di calcio precisa e definita si è materializzata: costruzione dal basso a sfidare la pressione altissima del Real Madrid, giocate in campo aperto grazie ai movimenti dei due attaccanti e capacità di concludere anche con il supporto dei centrocampisti.

L'Inter ha subito tre gol nei quali non è stata perfetta: il retropassaggio di Hakimi (sul quale si ravvisa una spinta di Mendy), il colpo di testa di Ramos liberato da un blocco di Casemiro e la ripartenza letale del gol di Rodrygo. Sia Handanovic che Latuaro, oltre al Mister, hanno parlato nel post-partita di dettagli, quelli che fanno la differenza. Il Real, sornione ed esperto, ha preso al volo l'opportunità di richiudere il match con i giovani rampanti Vinicius e Rodrygo. L'Inter ha solo sfiorato il gol partita, con le conclusioni di Lautaro e Perisic che hanno fatto tremare Courtois.

Le statistiche del match, come anche il conteggio delle occasioni, parlano di una sfida equilibrata, con 12 conclusioni per parte ma una maggior precisione da parte del Real, con 7 tiri nello specchio contro i 3 dei nerazzurri, privi ancora di Romelu Lukaku. L'Inter ha appoggiato l'azione offensiva di Perisic e Lautaro, mobilissimi, soprattutto con Hakimi e Barella. Il marocchino ha avuto una posizione media avanzatissima, al livello di Lautaro e più di Perisic, mentre Barella è stato il quarto giocatore nerazzurro più avanzato. Lautaro si è mosso benissimo, svariando a destra e a sinistra e ingaggiando un duello non semplice con Ramos. Ha fulminato Varane nel gol del 2-1, ha servito l'assist del pareggio e sfiorato il gol del sorpasso: 3 tiri, 4 occasioni create e 4 possessi guadagnati. Ha sfruttato al meglio l'assist di tacco di un grandissimo Barella, onnipresente con 7 possessi guadagnati e brillante nel tocco per il compagno, oltre che capace di sfiorare il gol in avvio.

Perisic ha viaggiato ad alta velocità e ha sfruttato il suo sinistro per tornare a segnare in Champions League. Anche l'altro croato, Brozovic, ha giocato una partita profonda e ricca di contenuti: 71 passaggi, 61 riusciti, 4 cross e tanta intensità.

Tante buone cose che sommate non sono bastate a garantire un risultato positivo ma che ci fanno ben sperare guardando ai prossimi impegni: nulla è compromesso.


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